La volpe

Si dovrebbero vendere i cercapensieri, non gli scacciapensieri. E dovrebbero funzionare esattamente come un motore di ricerca in rete, con un algoritmo studiato appositamente per far emergere le informazioni indicate di caso in caso, magari passate attraverso il setaccio di scelte non sempre trasparenti. Il cercapensieri lo adattarei alle mie esigenze, ovviamente, e sarebbe giusto solo per me. Se mi capitasse di perderlo probabilmente diventerebbe inservibile, incapace di adattarsi alle diverse pazzie di un’altra persona.

E mentre penso a dove potrei mai trovarlo, camminando assieme alle prime ombre della notte e con i fari delle auto che iniziano ad accendersi, mi godo una necessaria ma non del tutto voluta solitudine. Anche qualcun altro probabilmente cerca di star solo, a modo suo, e intanto si muove tra la vegetazione e attraversa veloce la strada in un momento di tranquillità e senza traffico. Solo io e lui. O lei. In effetti non so se quella volpe sia la o il, anche se non ho mai sentito dire “il volpe”.

Il cercapensieri forse esiste già, sono io che non so cercare nel modo giusto, o magari già lo possiedo e neppure me ne rendo conto. Esattamente come capita, a volte, che qualcuno sia felice senza saperlo, e poi diventi infelice e rimpianga la felicità perduta…

Io sospetto che i pensieri giusti siano quelli che richiamano ma non fanno soffrire, ricordano con affetto e gratitudine e scordano ogni rancore. Ma i pensieri giusti, temo, non devono censurare la vita che viene, quella che è o quella che è stata. Devono accettare di mescolarsi sporcandosi un po'.

Credo che la volpe non si ponga questi problemi. Meglio per lei, no Viz?

                                                                          Silvano C.©   

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