lunedì 23 giugno 2014

Ogni tanto un Blog muore


Ogni tanto un blog muore, senza scandali o tragedie, e soprattutto senza lasciare vedove inconsolabili. Evidentemente se ne può fare a meno e se ne poteva fare a meno anche prima; l’autore o l’autrice del blog hanno esaurito la voglia di seguirlo, hanno perso le idee per strada, oppure hanno raggiunto il loro scopo ultimo ed ora il blog è solo una perdita di tempo, una forma di volontariato onerosa e senza soddisfazioni o sbocchi ulteriori.
Da anni a fasi alterne mi affeziono a qualche blog, e questo anche quando non ne avevo ancora di miei. Ogni tanto vedo che l’autore o l’autrice ha successo, ottiene la pubblicazione di un libro, poi magari di un secondo e poi, e poi… e poi …il blog muore, non viene più aggiornato, o addirittura viene dimenticato.
È il caso di Carolina Cutolo, che aveva un blog, Pornoromantica,  inattivo da anni.
E poi Aldo Boraschi. Pure il suo AlBlog è inattivo dallo scorso marzo.
Della Cutolo ho comprato il libro, a suo tempo, ma non mi sarebbe dispiaciuto leggere ancora di lei sul blog.  Di Boraschi invece non ho comprato nulla, e non so se dovrei.
Mi fa piacere invece leggere ogni tanto il blog di MichelaMarzano, che stimo e della quale ho letto alcuni libri. Non lo aggiorna spessissimo, ma lo fa. 
E mi piace molto il blog di Elena Bibolotti, Bibolotty Moments, che continua ad essere attivo, spero per molto tempo ancora, e della quale ho letto quanto ha pubblicato sino ad ora in libreria. Mi spiace solo che abbia abbandonato, per ora, i social, ma capisco il suo bisogno di riflettere e di capire.

Un blog è una bestia strana, è uno spazio privato che ognuno usa a suo piacere o interesse. Io ho scoperto attivamente questo mondo molti anni fa, durante un corso di aggiornamento, ed in quegli anni non sospetti il relatore portò ad esempio il blog di Beppe Grillo come blog ben fatto, curato, seguito, aggiornato. Ora è chiaro che quelle erano prove generali di ben altro di un semplice blog, e che dietro a Grillo c’era chi lo aiutava e gli dava consigli tecnici che io mi posso solo sognare.
Del resto da allora ho creato vari blog, alcuni rimasti come scheletri nella rete, visto che ho persino dimenticato il loro nome o le credenziali di accesso.
Semplici esperimenti insomma, alcuni usati per qualche mese per verificare le potenzialità del mezzo. Un altro paio usati più a lungo, e poi chiusi, finito il mio interesse. Uno addirittura a quattro mani, di vita brevissima, chiuso pure quello.
Ora questo, sul quale mi diverto, dove scrivo quello che mi passa per la testa, dove raccolgo un po’ di miei interessi, e che viene letto da diverse persone se devo credere ai dati relativi alle statistiche delle visualizzazioni di pagine. Questo mi basta, non mi interessano più da tempo Facebook o Twitter per approfondire i temi o per discutere oltre un certo limite. In particolare Twitter non è nato per questo scopo, e Facebook fagocita e si appropria del lavoro di chi vi apre gruppi o pagine, modificandoli unilateralmente, e quindi mi ha stancato.
Un blog inteso come diario aperto come questo quindi, senza velleità di pubblicazioni future, mi va bene e per adesso mi basta.

                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

2 commenti:

  1. Mi piacevano già i tweet e ancora più il blog. Sono molto ignorante nel campo e non avevo associato le due cose. Grazie per quello che scrivi, apri punti di vista nuovi senza far scattare la suscettibilità. Continua per favore. Grazie

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    Risposte
    1. Dire che mi fa piacere quello che mi scrivi è inutile, credo, ma te lo scrivo lo stesso. Grazie, Tina.... Silvano

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