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Trovo decisamente discutibile mettere le bandiere tricolori solo per qualche partita di calcio della nostra nazionale e ritirarle appena la squadra non ha il successo sperato.
Mi verrebbe voglia di esporre la bandiera a mia volta, quella che metto alla finestra, da inguaribile idealista, il 25 aprile di ogni anno, ma adesso, se il mio gesto non potesse venire interpretato come un festeggiamento per l’esclusione dei nostri giocatori dal torneo mondiale, cioè come se fossi felice della nostra sconfitta (che sarebbe assolutamente falso) e quindi come se io tifassi CONTRO l’Italia.
Trovo decisamente discutibile mettere le bandiere tricolori solo per qualche partita di calcio della nostra nazionale e ritirarle appena la squadra non ha il successo sperato.
Mi verrebbe voglia di esporre la bandiera a mia volta, quella che metto alla finestra, da inguaribile idealista, il 25 aprile di ogni anno, ma adesso, se il mio gesto non potesse venire interpretato come un festeggiamento per l’esclusione dei nostri giocatori dal torneo mondiale, cioè come se fossi felice della nostra sconfitta (che sarebbe assolutamente falso) e quindi come se io tifassi CONTRO l’Italia.
No, non mi piace per nulla tutto questo, è un saltare sul
carro del vincitore, ancora una volta, nostro vizio antico: io sono italiano se
vinciamo qualche partita di calcio, altrimenti mi vergogno di esserlo. Allora voglio
essere più chiaro, io sono orgoglioso di essere italiano, e mi vergogno di
avere come compatrioti persone fatte in questo modo. Tuttavia, come fa pronunciare Billy
Wilder in un suo famoso film (e pure scrivere sulla sua tomba) vorrei ricordare che
nessuno è perfetto, e non lo siamo neppure noi italiani, ovviamente, quindi per
ora evito altri giudizi negativi su costoro.
Io faccio il tifo per l’Italia in Europa, perché ottenga più considerazione
e si muova da posizioni di forza e coesione interna, vorrei che fosse più
rispettata in India e negli Stati Uniti, o in Cina, e, per tornare al calcio,
vorrei che nessuno morisse per aver seguito la propria squadra in trasferta.
Mi piacerebbe, per finire, che il calcio, il ciclismo, e
tutte le altre discipline sportive abbandonassero il doping e le scommesse, il
flusso eccessivo di denaro che entra nelle tasche di televisioni private o di
falsi idoli.
Abbiamo bisogno d'altro.
Viva l’Italia.
Silvano
C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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