Da anni a fasi alterne mi affeziono a qualche blog, e questo anche quando non ne avevo ancora di miei. Ogni tanto vedo che l’autore
o l’autrice ha successo, ottiene la pubblicazione di un libro, poi magari di un
secondo e poi, e poi… e poi …il blog muore, non viene più aggiornato, o
addirittura viene dimenticato.
È il caso di Carolina Cutolo, che aveva un blog,
Pornoromantica, inattivo da anni.
E poi Aldo Boraschi. Pure il suo AlBlog è inattivo dallo
scorso marzo.
Della Cutolo ho comprato il libro, a suo tempo, ma non mi
sarebbe dispiaciuto leggere ancora di lei sul blog. Di Boraschi invece non ho comprato nulla, e non so se dovrei.
Mi fa piacere invece leggere ogni tanto il blog di MichelaMarzano, che stimo e della quale ho letto alcuni libri. Non lo aggiorna
spessissimo, ma lo fa.
E mi piace molto il blog di Elena Bibolotti, Bibolotty Moments,
che continua ad essere attivo, spero per molto tempo ancora, e della quale ho letto
quanto ha pubblicato sino ad ora in libreria. Mi spiace solo che abbia
abbandonato, per ora, i social, ma capisco il suo bisogno di riflettere e di
capire.
Un blog è una bestia strana, è uno spazio privato che ognuno
usa a suo piacere o interesse. Io ho scoperto attivamente questo mondo molti
anni fa, durante un corso di aggiornamento, ed in quegli anni non sospetti il
relatore portò ad esempio il blog di Beppe Grillo come blog ben fatto, curato,
seguito, aggiornato. Ora è chiaro che quelle erano prove generali di ben altro
di un semplice blog, e che dietro a Grillo c’era chi lo aiutava e gli dava
consigli tecnici che io mi posso solo sognare.
Del resto da allora ho creato vari blog, alcuni rimasti come
scheletri nella rete, visto che ho persino dimenticato il loro nome o le
credenziali di accesso.
Semplici esperimenti insomma, alcuni usati per qualche mese
per verificare le potenzialità del mezzo. Un altro paio usati più a lungo, e
poi chiusi, finito il mio interesse. Uno addirittura a quattro mani, di vita
brevissima, chiuso pure quello.
Ora questo, sul quale mi diverto, dove scrivo quello che mi
passa per la testa, dove raccolgo un po’ di miei interessi, e che viene letto
da diverse persone se devo credere ai dati relativi alle statistiche delle
visualizzazioni di pagine. Questo mi basta, non mi interessano più da tempo
Facebook o Twitter per approfondire i temi o per discutere oltre un certo
limite. In particolare Twitter non è nato per questo scopo, e Facebook fagocita
e si appropria del lavoro di chi vi apre gruppi o pagine, modificandoli
unilateralmente, e quindi mi ha stancato.
Un blog inteso come diario aperto come questo quindi, senza
velleità di pubblicazioni future, mi va bene e per adesso mi basta.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Mi piacevano già i tweet e ancora più il blog. Sono molto ignorante nel campo e non avevo associato le due cose. Grazie per quello che scrivi, apri punti di vista nuovi senza far scattare la suscettibilità. Continua per favore. Grazie
RispondiEliminaDire che mi fa piacere quello che mi scrivi è inutile, credo, ma te lo scrivo lo stesso. Grazie, Tina.... Silvano
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