Esce non prestissimo, ma l’aria è fresca malgrado l’estate
astronomica, e non minaccia neppure pioggia, cosa rara in queste strane ore di
passaggio epocale. Esce e parte di buon passo, perché così poi può dire di aver
fatto movimento, ed al primo incrocio vede un ex collega, più anziano di lui,
che non ha mai visto nei paraggi.
Strano, pensa, lui abita al capo opposto della città, che ci
fa in questa zona?
- Nulla, faccio due passi, vado in tabaccheria. -
- Vai in quella tabaccheria? Io la evito anche se è la più
vicina per me, non mi piace, si approfittano della povera gente, hanno un
mucchio di slot e ci fanno i soldi. Il proprietario gira con un SUV che è più
grosso di quel pullman che passa ora. Non li sopporto. -
- Ma io quando ci vado non vedo quasi nessuno a giocare. -
Ma allora ci vai spesso, che ci vai a fare tanto lontano da
casa tua?
- Credimi, è una bisca, con le slot, i gratta e vinci e accettano giocate di
ogni genere, con diversi televisori sempre accesi su certi siti
sportivi dedicati alle scommesse ... -
- Ma io non gioco, devo solo comprare una cosa, ciao eh, ci
vediamo…-
- Ciao, Augusto. -
E ricorda che, tanti anni prima quando ci lavorava assieme,
ogni tanto quello gli proponeva di giocare entrando in qualche sistema con una piccola
quota, e che lui rispondeva prendendolo in giro e ringranziandolo di pagare così al suo posto
un po’ di tasse.
Non me l’hai raccontata giusta, Augusto. Tu paghi ancora un po’
di tasse al posto mio, ma ora, più di allora, paghi maggiormente i gestori
senza scrupoli di locali come quello che non si accontentano di un piccolo
guadagno e, ancor peggio, paghi chi ha il permesso dal nostro Stato
schizofrenico di operare sul territorio nazionale con giochi e scommesse e di restituire
solo le briciole all’Italia, che ne risulta ulteriormente impoverita.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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