mercoledì 21 aprile 2021

Dorsoduro

Come arrivo a Dorsoduro, per favore? Me lo chiede un turista in bermuda e sandali teutonici scambiandomi per un lagunare forse solo perché ho le scarpe e i pantaloni lunghi. Io guardandolo penso al suo ventre molle e mi scattano associazioni automatiche a ben diverse durezze e mollezze. Mi ha distolto dalle riflessioni sul ponte delle Tette, ecco forse il motivo dell’associazione involontaria, e mi verrebbe il desiderio di mandarlo altrove. Però sarebbe una cattiveria immotivata, così gli spiego che ci troviamo esattamente nel sestiere di Dorsoduro, e se intende per caso arrivare in San Marco gli è sufficiente seguire il flusso dei turisti o le indicazioni ad ogni angolo. Mi ringrazia sorridente e parte, voltandomi le spalle.

Non gli ho detto che a San Marco avrei voluto esserci stato negli anni venti quando ci passeggiava la marchesa Luisa Casati. Raccontano che fosse uno spettacolo, ma se fosse avvenuto ora sarei morto da tempo, visto che sono trascorsi quasi cent’anni da quei tempi folli. In realtà non so dove voglio andare veramente né come potrei approfittare di quest’opportunità. Non mi spiacerebbe giocare col tempo, cioè andare e tornare, rivedere non solo la Casati ma anche le Convertite, alcune delle quali pare fossero bellissime. A Casanova avrei chiesto qualche consiglio, se me ne fosse capitata l’occasione, e lui quasi certamente avrebbe tolto un po' al suo mito confessandomi qualche debolezza umana, ma non avrei smesso di invidiarlo per questo. La cosa migliore che mi viene è lasciarmi andare e perdermi, rimanendo leggermente discosto dalla folla, infilarmi in calli strette e poi ritornare indietro perché finiscono in un canale. Non ho fame, e quando avrò fame troverò il posto perfetto. Non ho fede, ma entro in tutte le chiese che hanno le porte aperte e mi siedo ad ammirare le volte. Non sono particolarmente colto in materia ma so che a Venezia le case non hanno cantine, che ogni edificio poggia su pali infissi nel fango, e che questi sono preservati dalla natura stessa da ogni degrado al quale sarebbero sottoposti se lasciati all’aria. Non sono un soffiatore di vetro ma a Murano ci devo arrivare, non mi accontento di San Michele. Potrei perdermi in laguna, immaginando ciò che non ho mai visto, sognando ciò che non ho mai fatto, dando corpo alle fantasie mai realizzate. Quindi partire da Dorsoduro va benissimo.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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