Omnia nelle locuzioni latine è parola usata spesso. E quasi sempre in frasi che raccontano una verità alla quale ci conviene piegarci. Non so perché mi viene questa considerazione in giorni invernali come questo, con un periodo festivo da poco concluso e certamente poco allegro per troppe persone, per alcune tragico. Volendo essere ottimista mi viene da suggerire che quando l’inverno si fa più rigido significa semplicemente che si avvicina la primavera, e che lui vuole far paura ancora un po', prima di arrendersi e sparire, sciogliendosi al sole. Avrà ancora le sue vittime però, su questo non ci possono essere illusioni.
Non so come vederla sul piano personale. Passo dalla depressione al distacco accademico, dal timido sorriso alla rabbia per tutto quanto ho perduto, dalla distrazione con attività futili all’impegno e alla ricerca di informazioni su temi che, di volta in volta, aggiorno e cambiano. Non mi annoio, ancora. Mi è difficile annoiarmi. E le giornate rimangono pur sempre troppo brevi. Sono lunghe senza di te, Viz, ma sempre brevi, come ti ho spiegato non so neppure quante volte. Un giorno dovrebbe avere 27 ore almeno, e non di 50 minuti, ma ore intere, piene. E quando le giornate saranno finite, perché finiranno, spero di ritrovarti da qualche parte. Non ne sono certo, ma neppure certo del contrario. Non ho alcuna fede, e mi spiace di non averla perché forse mi risolverebbe qualche dubbio, tuttavia non dispero di vederti rientrare da qualche porta che, per il momento, non ho trovato. Chi vivrà vedrà, e chi morirà forse capirà, una volta per tutte.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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