La biblioteca

Nel caos assoluto, emotivo e senza alcuna logica spazio temporale mi ritrovo una biblioteca degna di altre attenzioni, ma sicuramente non povera. Eppure, nascendo, nella mia famiglia i libri non erano di casa e i primi che ricordo sono stati quelli scolastici, purtroppo persi non so dove né quando, probabilmente in qualche trasloco. Poi le cose sono cambiate, naturalmente e lentamente. Ho avuto ere di scoperte e di interessi, monotematiche. E sono stato influenzato da chi leggeva più di me. A lungo ho ritenuto i romanzi un genere letterario minore ed ancora oggi trovo faticosa la poesia. Non credo di essere perfetto, e i saggi li ritenevo più importanti perché basati su oggettività e riferimenti diretti alla realtà e ai miei interessi. Inutile dire che sbagliavo.

Poi ho conosciuto te, e mi hai sempre stupito per la tua capacità di leggere per cercare altri mondi. Assieme abbiamo visto e frequentato librerie ormai chiuse e dimenticate, eppure importanti. In alcuni locali dove stavano ora ci sono bar, o abitazioni private. Quando mi ritrovo a passare vicino a quei luoghi mi torna la nostalgia. E così, intanto, riesco a trattenerti, esattamente dove sono con la mente. Tre le varie ricerche giornaliere questa è quella più importante. Ricordi, immagino, la mia tessera di quella libreria nel palazzo di San Crispino, a Ferrara, dove siamo stati tante volte. Negli anni d’oro era diventata tessera di platino. Avevo raggiunto il massimo livello di sconto per gli acquisti, e ogni anno in quella libreria ci facevo spese folli. Ora quei libri sono tutti qui, attorno a me. Alcuni li uso, quasi giornalmente. Altri sono pronti e tenuti in ordine. Altri ancora confusi nella massa, in doppia o tripla fila come le auto parcheggiate male. Ma la mia vita è così. Se mi lamento non è per questo. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©   

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