martedì 26 gennaio 2021

Cadendo verso l’alto

L’apparente contraddizione dipende dal punto di vista, o dal sistema di riferimento. Sono quasi certo che ogni caduta, verso l’alto o il basso che sia, e magari pure di lato, non possa che arrivare ad un limite che non si può superare. Il palloncino cade verso l’alto se sfugge di mano, ma non oltre l’atmosfera. E se butto un sasso in mare affonda sino a toccare il fondo, non oltre.

Mi piace però l’idea che si possa cadere verso l’alto in senso positivo, che una forza sia in grado di farci cadere, secondo una sua legge, sino a farci migliorare e smussare alcuni difetti e limiti, sino a sublimare in modo irreparabile, sino farci precipitare nella perfezione che ci è concessa. Che poi significhi rientrare nel tutto, avere un senso cosmico universale, divenire parti di qualche cosa di eterno, scomporsi e ricomporsi, perdere la coscienza limitata e ritrovarne una che non sospettiamo e che ci aspetta, o ancora mille altre ipotesi non ne ho idea. Magari niente di tutto questo, solo il nulla. Eppure non so immaginare che la materia e l’energia improvvisamente, o molto lentamente, arrivino al nulla. Non so che dire, se ci penso ho le vertigini e mi sento cadere. Magari tutto viene dal nulla e ci tornerà.

Forse ci reincontreremo, e reincontreremo tutti. Come non ne ho idea. Magari ci saremo ancora ma non ci importerà, non saremo interessati. Magari non saremo. Nel cercare soluzioni, vie, metodi e mete, o solo sogni, non ho certezze. Potrei veramente cadere, e intanto aspetto la primavera… Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana