Caddi

C’era una volta in un luogo vicino vicino una lunga pista per lo sci di fondo. Ricorderai certamente quegli anni. Per me l’incontro con lo sci era avvenuto poco tempo prima, con lo sci da discesa. Dopo miseri e comici tentativi abbandonai del tutto l’esperienza, e l’anno successivo iniziai col fondo, molto meno impegnativo, almeno per quanto riguarda i costi e la preparazione necessaria ad un principiante. Quando iniziammo assieme a scoprire le piste da sci nelle vicinanze vedemmo i posti con occhi diversi, e purtroppo, col tempo, molte di quelle piste sono state abbandonate perché in inverno ormai non nevica più a sufficienza. …

Furono anni di maggior libertà sul lavoro, con minori vincoli e responsabilità. Un periodo destinato a finire, anche se allora non ne percepivo la provvisorietà.

Su quella lunga pista da sci erano tracciati diversi anelli, alcuni molto lunghi e con tratti di una certa difficoltà. Erano i tempi nei quali sulle piste da fondo venivano tracciati un paio di binari, e non era difficile ritrovarsi in fila indiana oppure a tentare di superare o a doversi far superare dai più veloci. La tecnica che seguivamo era quella nordica, di più facile approccio, mentre quella pattinata stava iniziando solo in quel periodo, e non era fatta per me. Una volta, dopo aver affrontato con successo una discesa abbastanza impegnativa senza incidenti e dopo tratti non facili finalmente arrivammo su un tratto piano, soleggiato, del tutto tranquillo, e senza troppi sciatori nelle vicinanze. I binari erano perfetti, io ero soddisfatto, tu eri tranquilla, c’era pure un bel sole e la giornata era piacevole. Stavamo semplicemente fermi, di lato, per qualche attimo. E fu in quel momento che, senza un motivo, caddi.

Ciao, Viz. prima o poi, ti rivedrò, da qualche parte, in un qualche tempo, con o senza sci ai piedi.

                                                                          Silvano C.©  

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