La meta del viaggio che ti propongo oggi è questa: Chambéry. È il primo dell’anno solare, ed è un ritorno. Sarà diverso dalla prima volta, quando arrivammo nella cittadina scendendo dalle Alpi. Stavolta toccata e fuga, sulle ali del ricordo e della voglia di ripetere. Nulla di faticoso, niente preparativi, nessuna guida o cartina. Nessun navigatore, e ovviamente esclusa ogni connessione alla rete. Un viaggio invisibile ha vantaggi da non sprecare, quindi non intendo farlo.
In fondo è sufficiente il suono, l’evocazione data dal solo nome, e devo tenere forte il dito nella diga prima che il flusso mi sommerga.
In tempi come questi (anche per involontaria colpa tua, sic!) non possiamo più viaggiare come una volta. Forse neppure potendolo lo rifaremmo. A me è bastato un nome ritrovato per assonanza cercando altro e, per trattenerti, l’ho seguito. Andiamo a Chambéry, Viz.
Silvano C.©
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