Dire la verità, o scriverla, mi è impossibile. Per forza di cose sono quantomeno incompleto. Ricordando compio un’operazione di rimozione sia volontaria sia involontaria, una sorta di autocensura. Per allargare il discorso credo che nessuna autobiografia sia oggettiva, e probabilmente nessuna biografia. L’interpretazione, l’essere più o meno partigiani e non indifferenti, il non poter dire perché non è giusto anche per rispetto e perché non è nella nostra libertà, il nascondere egoisticamente momenti ingombranti o poco edificanti, tutto questo rende il percorso difficile. Scavare è possibile, ma non so sino a quando e sin dove. Forse è più facile costruire, o ricostruire. Ieri ho visto due stalattiti di ghiaccio, belle, lunghe, che scendevano come addobbi natalizi dal ramo di un albero. Credo che le nostre costruzioni possibili siano esattamente come quelle. Destinate a durare per un tempo limitato. Bellissime però, anche se destinate a sciogliersi col primo caldo o a infrangersi come i preziosi uccellini piumati di vetro fragilissimo e colorato dei miei primi alberi di Natale.
Ciao, Viz, malgrado questo io ricordo, le cose le ricordo, credo tutte, anche quelle che vorrei scordare…
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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