Comincio a credere che sia impossibile uscirne
senza danni, con tutte le porte sempre aperte al momento giusto ed il successo
pronto ad aspettare senza fretta il nostro annoiato passaggio.
Senza scomodare il fatalismo ed altre
concezioni filosofiche che si dedicano da sempre al tema basta la semplice legge
delle probabilità a rendere molto rara la situazione ideale. Puntualmente i
problemi arrivano. Alcuni sono più gravi, altri molto meno, ma arrivano.
Credo sia persino miope sentirsi bersagliati
dalla sorte sfavorevole, e basta leggere un giornale o ascoltare dieci soli
minuti di un qualsiasi notiziario per capirlo. Non ho una visione
soprannaturale, non ne possiedo strumenti e conoscenze, mi basta ed avanza la
mia limitatissima esperienza. La difficoltà non è una prova che ci viene
imposta in un disegno dai contorni infiniti, ma è una sfida, una semplice e
banale sfida.
Per quanto ingiusta possa apparire, non le
appartiene il giusto o l’ingiusto. È normale pensarlo, ma così facendo si va
fuori strada.
La difficoltà semplicemente è.
Esiste, tangibile, pesante, con le sue
conseguenze spiacevoli, e coinvolge ogni nostro possibile interesse ed affetto.
Non si tratta neppure di accettarla come segno di non si sa bene quale destino.
Se inciampi mentre passeggi sul molo e cadi nell’acqua non devi accettare l’invito
a morire annegando. Sarebbe come minimo stupido, credo. Quindi, visto che a
volte si inciampa anche senza volerlo, oppure qualcun altro inciampa e ti spinge,
la sola alternativa è accettare la sfida.
La vera sfida è la difficoltà, e siamo tutti guerrieri
di fronte a lei.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.