Se diventerai roccia potrai resistere alla
maggior parte delle offese, ma non a tutte. Il tempo ti offenderà senza
problemi, ha tutto il tempo che gli serve per farlo, e stai pur certo che lo
farà.
Anche un petroglifo, che non è come una parola su un
foglio, ha un suo momento, più o meno esteso ma in ogni caso
limitato.
Ti puoi difendere insomma, un po’, scegliendo
un modo piuttosto che un altro, a condizione che tu non ti
illuda troppo. Alla fine dovrai cedere a chi ti seguirà, e tutto quello che
avrai costruito potrà essere la base per una nuova crescita, forse, o neppure per
quella.
Quando il polipo del corallo costruisce non si rende conto di
quello che sta facendo. Lui costruisce, sa fare solo quello, e lo fa in
modo perfetto. Contribuisce ad innalzare una montagna o a creare un gioiello, ma non si
crede tanto importante, lui vive e basta.
Se tu diventerai roccia potrai imitarlo,
ammesso che tu diventi mai una roccia, ma il tuo guaio, il tuo vero problema, è
un altro. Tu purtroppo pensi. Ti rendi conto di cosa significa, vero?
Pensare significa essere responsabili, e sapere
che ogni piccola azione genera una successione di conseguenze, alcune note,
altre del tutto imprevedibili.
Quanto sarebbe meglio essere cane, sempre fedele,
o gatto, sempre libero, o ancora orso, selvatico quanto basta. Ma non puoi. E neppure
puoi essere roccia, mi spiace deluderti. Se ti guardi attorno e verifichi gli
enormi danni che noi stiamo procurando al luogo dove viviamo forse capisci perché
noi siamo responsabili.
Allora forse è giusto che anche i disegni
rupestri vengano cancellati, che i monumenti siano abbattuti, che la musica sia
dimenticata e la bellezza ritorni ad essere solo quella della vetta, della Luna,
del fiore che diventa frutto e del mare in burrasca.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Sono venuta a leggerti perché so che continui a scrivere qui,nel tuo diario.Si scrive anche per difesa,per proteggere un pensiero e per provare a resistere anche alle offese;come fa il mare quando il vento lo scompiglia,lo agita,lo irretisce mentre lui,ignaro,ondeggia indisturbato e illuso nella quiete di un tramonto,eppure continua a credere alle sue origini,a quanto sia importante conservare la sua essenza,la sua natura,come fai tu che scrivendo riesci a provocare riflessioni in chi ancora crede che un pensiero possa diffondersi e comunicare la verità. Ciao Silvano. cinzia.
RispondiEliminasì, intendo continuare a scrivere, perchè mi serve, e sino ad ora nessuno mi ha detto cattiverie in proposito. anzi, trovo solo persone benevoli nei miei confronti. voglio evitare di pensare di essere diverso da quello che sono, e quindi, se ci riesco, vado avanti. grazie quindi, di essere venuta a cercarmi. ti confesso che in fondo non è neppure giusto costringere altri a cercarmi così, quindi manterrò questo esperimento (di non linkare i miei post) non troppo a lungo, ma ora che l'ho iniziato per un pò lo mantengo, giusto per vedere meglio cosa succede... ciao, Cinzia, è sempre un piacere per me, in ogni caso...
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