L’uomo lo vive in modo diverso dalla donna? Credo
di sì. L’uomo mediamente si lamenta più della donna per acchiacchi, problemi
fisici, malattie più o meno serie, a volte gravi? Credo ancora di sì. Non mi
costa poi ammettere che il dolore fisico lo temo molto e tendenzialmente sono
ipocondriaco.
Qui però finisco di dar forza al luogo comune,
aggiusto il tiro e centro meglio il problema.
Ho conosciuto un ex partigiano che non
sopportava la sofferenza, sua ed altrui. Eppure ha visto la morte in faccia, ha
sparato, ha avuto coraggio, da quanto posso immaginare. Ma non ha mai avuto il
coraggio di guardare chi soffriva in ospedale, né di salutare un suo caro in
camera mortuaria. Un guerriero, a suo modo, con le sue paure.
Ho un amico che, quando è morta la madre, ha
perso la testa, non ha saputo cosa fare, e se non avesse avuto accanto una
donna nessuno avrebbe organizzato, al posto suo, quanto andava fatto.
Io poi, e mi cito come terzo, non sopporto il dolore in chi mi sta
vicino, non solo il mio. Non sono in grado di assistere, come si deve, mi pesa
da morire, mi sento inadeguato. Lo farò, probabilmente, credo, non lo so,
mentre faccio altre cose, molte altre cose, non quella.
In questo forse è la differenza tra la forza di
un uomo e quella di una donna, e il forse è obbligatorio.
Non è che l’uomo si lamenti per un raffreddore
e la donna non faccia pesare i dolori del parto, insomma, e la questione è un po’
diversa da come la descrivono le facili, stantie e noiose battute che ci passa
la peggior televisione generalista degli ultimi anni, come se non ci fosse
nulla di meglio da dirci per farci sorridere in modo un po’ più intelligente.
Tu cogli in questo un vago riferimento ad un
sempre più insulso, annacquato e venduto
programma del sabato sera? Maddai, sul serio?
Ricorda che ogni riferimento è puramente
casuale.
L’immagine
è di Vincent Van
Gogh
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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