Sono giorni che vivo con crescente fastidio e
rabbia questo caso mediatico che ha superato persino i confini nazionali,
montato ad arte e poi, alla fine, credo pure sfuggito di mano, superando ogni più rosea previsione.
Occorre fare un discorso complesso per capire
cosa voglio dire però, e limitarsi ad una lettura veloce di una singola parte
di quanto scrivo non permetterà a nessuno di capire. La realtà è sempre complessa,
mi spiace, non è colpa mia. Ma è una colpa, che non perdono a nessuno, volerla
semplificare in una sola ottica di parte, finalizzata ad una propria idea di
fondo che cerca giustificazioni e le trova in una lettura parziale dei fatti.
Per capire la mia posizione è necessario
partire da alcuni punti:
· In
tutto il mio blog credo di non aver mai giustificato in alcun modo pedofilia,
omofobia, razzismo, abuso su deboli e non rispetto della persona.
· Inoltre
non ho mai simpatizzato per preti e religiosi in genere, anzi, trovo
decisamente inaccettabili le ingerenze del clero nella vita civile quando
interviene in tema di aborto, unioni civili, decisioni in tema di fine vita,
educazione religiosa e scuole paritarie. Mi fermo perché i motivi per i quali
non accetto certe posizioni integraliste di alcuni cattolici decisamente sono
tante, troppe. Diciamo pure che non amo gli integralisti, di nessun tipo,
neppure gli atei integralisti.
· Non
sopporto per nulla poi certe pratiche giornalistiche, di dare notizie parziali
e di cercare volutamente il sensazionalismo.
· Infine
(poi mi fermo, prometto, e passo al caso specifico) odio con molto trasporto e
partecipazione quella parte della rete che vive di questo, che richiama
commenti allucinanti e deviati, da persone malate o che cercano a tutti i costi
un capro espiatorio sul quale sfogarsi (magari per aumentare i contatti sul
proprio sito ed incrementare la resa pubblicitaria).
Ma vengo al caso. Don Gino ha 75 anni, dovrebbe
essere in pensione da tanto tempo, ma la crisi delle vocazioni lo ha mantenuto in
servizio sino a pochi giorni fa. Ha un’età nella quale alcune funzioni fisiche
e mentali non è detto siano al massimo, ed avrebbe il diritto di riposarsi,
come tutti i coetanei. A vederlo mi sembra in salute, ma a sentirlo non mi pare
che sia del tutto cosciente di quanto ha detto. Ed ha detto enormi bestialità,
assolutamente censurabili, inaccettabili insomma. Ha espresso ingenuamente idee
in parte da bar, perché era anche un frequentatore del bar accanto alla sua
abitazione, a Trento. E se parlate con molti di Trento, o di qualsiasi altra città
italiana, capirete che sono in tanti a pensare che gli omosessuali sono una
piaga, una malattia, una cosa che non si deve giustificare. Con questo NON lo
giustifico, sia chiaro, ma cerco di spiegare. Se lui, da prete, dice certe
cose, è condannabile. Solo che NON dovrebbe essere ancora prete, per i motivi
che ho spiegato prima. Ammetto che si può pensarla diversamente su questo
punto, e continuo col ragionamento.
Ha spiegato che alcuni ragazzini possono
tentare alcuni sacerdoti. Confermo. Può succedere. Ovviamente i ragazzini non
sono responsabili, sono minori, e il sacerdote (o l’educatore) è un adulto,
quindi sa bene come deve comportarsi in questi casi. Se cede ed assume
comportamenti pedofili commette un reato, e come tale deve essere condannato
dalla legge, non certo perché ha commesso un peccato. Ora, sino a prova
contraria, don Gino non ha commesso questo tipo di reato, non è un pedofilo,
non mi risulta che abbia mai avuto problemi in tutta la sua vita sotto questo
aspetto (Ovviamente se sarò smentito dovrà essere incriminato, è evidente).
Ha solo parlato troppo, dicendo in pochissime
parole una massa di idiozie e cose sbagliate, registrate e messe in onda, manco
fosse un Principe della Chiesa e non un prete preso in contropiede. Lui non
rappresenta il potere della Chiesa, che è ben altro e ben più pericoloso per la
laicità dello Stato.
Infatti è stato prontamente bloccato dalla Curia
locale, che ha subito capito la portata micidiale e autolesionista di quelle
parole. In queste ore ormai dovrebbe aver lasciato Trento, su preciso ordine
del Vescovo.
Io provo solo una gran tristezza per l’uomo
invece, e trovo sciacalli tutti quelli che si avventano su di lui. Persino il Nazista
dell’Illinois, persona geniale nella sua satira contro le sentinelle in piedi e
che ho ammirato sino a ieri, si è avventato sul caso usando parole che, ad
essere sincero, mi hanno fatto ribrezzo. Inventando situazioni e usando
volgarità che poteva risparmiarsi.
Non giustificare le parole, anzi, condannarle
in modo netto, non significa montare un caso mediatico nazionale o internazionale.
Ben altri danneggiano ed impediscono il riconoscimento dei diritti degli
omosessuali. Se poi la Chiesa nasconde o protegge pedofili il discorso diventa
ben diverso, don Gino o meno. Senza scordare, occorre dirlo, che il primo
pericolo i minori lo corrono in famiglia, non in parrocchia, e chi abusa delle
bambine è, non di rado, uno della famiglia, non il prete. Sull’omosessualità
occorre ricordare poi che una legge sul tema, in Trentino (e per restare ad un
solo caso locale) è bloccata dall’ostruzionismo di partiti che non mi pare
suscitino lo stesso sdegno in rete e fuori dalla rete.
Del resto chi sono io per giudicare un prete?
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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