Viene il tempo per ogni cosa, del mettersi alla
prova dopo aver pensato di farlo, o del farlo senza alcuna preparazione preventiva,
spinti dai fatti e dalle necessità.
La necessità non si può evitare, quando arriva,
perché non è possibile prevedere ogni cosa. Ad esempio una caldaia può decidere
di non accendersi, la sera, quando la mattina era partita senza alcun
problema.
Solitamente il modo miglior di agire è quello
non spinti da emergenze o necessità, come tutti i nostri governi sanno bene, ma
dopo aver programmato, per quanto umanamente possibile. Cioè occorre capire,
informandosi, e poi fare, che è sempre meglio che dire.
Piuttosto che fare tanto per fare tuttavia è
meglio restare fermi, si fanno meno danni.
Allo stesso modo, o almeno con alcune analogie,
si può pensare al leggere ed allo scrivere. Dopo aver letto viene il desiderio
di esprimere la propria opinione, viene a tutti. Come minimo si sente la voglia
di scambiare due parole sul tema, anche se si tratta di un romanzo basato su
fantasie, ma sicuramente il bisogno cresce quando si tratta di questioni
delicate che riguardano etica, diritti, lavoro, scelte politiche e così via.
Nel corso degli anni ho sperimentato vari canali per
comunicare le mie idee, e da non tantissimi la rete mi offre opportunità che
neppure avrei immaginato. Mi rendo conto che alcuni hanno
una cultura che supera ampiamente la mia, in molti campi, ma questo è
perfettamente normale, ed ho imparato a convivere con le mie ignoranze, a
mimetizzarle, o a non vantarmene troppo, appena me ne rendo conto.
Ho anche capito che mi piace raccontare però, è
un piacere sottile, e del resto io so alcune cose che pochi o quasi nessuno
conosce, ho fatto esperienze che altri non hanno fatto, quindi riordinare le
idee e trasmetterle non mi dispiace. So di non essere uno scrittore, già l’ho precisato varie volte, e neppure un affabulatore, come quelli che da bambino (e non
solo) restavo per ore ad ascoltare.
Mi piace leggere, più di un tempo, e più di
anni fa leggo non solo saggi e testi per lavoro, ma libri che mi
incuriosiscono, o romanzi. Oltre un certo livello non arriverò ma non me
ne lamento ed accetto la situazione. Dopo
qualche pagina letta, di qualsiasi genere sia, mi viene il desiderio di
aggiungere cose mie, oppure di trasmettere queste conoscenze, esattamente come
il bambino che torna a casa e vuol raccontare a tutti che ha visto una lumaca
che era uscita dopo una pioggia. Tutti hanno visto una lumaca, ma per il bambino
era la prima.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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