Nulla torna com’è stato
e si ripete in cotal guisa.
Accettare alfin si deve
e lottar non è mai lieve
Si manifesta come un’ombra, inquietante, e da
solo toglie ogni cosa. È il male assoluto, quello che si impone, che dispone,
che sposta e ricompone secondo un suo disegno. Quel disegno è oscuro, non ne è
manifesto il fine. È solo una sfida, una delle tante, non la prima né l’ultima?
È invece altro, di ben peggiore, di innominabile e indescrivibile?
Accettare si deve, sempre, e non si deve, mai. Il
nostro destino è racchiuso tra questi due estremi, dai contorni mai chiari, e pure
la scelta tra quale preferire non è la stessa, al passare delle stagioni.
Conviene però agire, sempre, e guardarlo in
viso, quel nemico ambiguo e codardo forte della nostra ignoranza, ed
affrontarlo, in campo aperto, in imboscate, in battaglie di retroguardia e
assalendolo in modo imprevisto. Accettare le sue vittorie ma non piegarsi,
circondarlo, con forze rinnovate e determinazione.
Ieri è arrivato il primo guerriero, è pronto
all’estrema difesa ma in cuor suo non disdegna l’attacco. Sa che non resterà
solo. Oggi attende il secondo, lo attende ad ore, tranquillo, attento, e
intanto studia il nemico. Poi saranno in due, inizieranno a capire le mosse
giuste, agiranno, e non saranno solo in due a lungo. Il primo guerriero è
pronto.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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