Con la esse minuscola, sia chiaro, anche se l’allusione
è altra, e pure se, non di rado, per noi è anche l’uomo della provvidenza
(sempre e volutamente con le minuscole, ché di più non mi va di concedere).
Comunque ci organizziamo, noi esseri umani, non
possiamo fare a meno di una guida alla quale assegnamo il compito di fare il lavoro
al posto nostro (o come lo vorremmo fatto noi, o alla quale chiedere come
andrebbe fatto). Esperimenti anarchici riusciti
ed assurti a dignità statale io non ne vedo, in nessun paese, quindi non mi
sembra che sia una soluzione praticabile.
In natura poi, per quanto mi sforzi di trovare
analogie con le organizzazioni sociali tra gli animali superiori (scarterei
insetti, molluschi, lombrichi e simili invertebrati) non ne vedo. Mi piace molto, ad esempio, la società
matriarcale degli elefanti, nella quale la femmina più anziana (non la più
carina, ma quella con più esperienza), controlla e guida il branco di sole
femmine e di piccoli. I maschi, una volta adulti, conducono vita solitaria. Sanno
badare a loro stessi. Fine della digressione.
Dicevo che non vedo alternative alla scelta di
un capo, preferibilmente eletto in modo democratico e non investito a vita del
potere (cosa che nuoce non poco alla salute pubblica, in genere).
Il problema è che noi siamo portati ad attribuire a chi ci guida una sorta di sovrumanità, di superpoteri, in modo,
ben poco onesto, da poter poi far ricadere sul potere stesso ogni
responsabilità di eventuali insuccessi o scelte sbagliate, mentre noi,
ovviamente, abbiamo sempre pensato che era giusto fare in modo diverso.
Il gioco delle opposizioni al potere (quelle
che il vero potere non lo vogliono, perché non accettano compromessi di alcun
tipo) poi segue la stessa identica logica. C’è sempre un capo o ispiratore o
gruppo al comando, ma in più c’è la grande libertà della critica ed una forma
assolutamente ipocrita di comunicazione. Restare fuori e dire sempre come
andrebbero fatte le cose, senza volerle fare in prima persona, per non
sporcarsi.
Se devo essere sincero questo tipo di
opposizione mi ricorda molto il comportamento del pensionato che osserva il
lavoro di qualche operaio dall’altra parte delle transenne. Lui sa sempre quale
attrezzo usare, e come usarlo, molto meglio di chi sta riparando, con fatica, una conduttura
o un muro.
E niente. Abbiamo bisogno di un salvatore, di
un capobranco, prontissimi a sceglierne uno nuovo appena quello in servizio non
ci soddisfa più. L’idea che la democrazia, l’esempio sociale ed il
comportamento corretto dipendano più da noi che da chi ci guida non è molto
diffusa.
Chi non ha mai pagato in nero neppure la
sostituzione di un rubinetto, ha sempre dato allo Stato in proporzione ai propri
guadagni, non ha mai parcheggiato in doppia fila e/o non ha mai saltato una
fila, non ha abbandonato rifiuti in giro o buttato cicche per strada (che lo
fanno tutti) e non ha mai chiesto un aiuto personale per risolvere un proprio
problema senza seguire le vie della trasparenza scagli pure la prima pietra.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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