venerdì 2 ottobre 2015

Ai limiti della legge




Sottotitolo 1 - È peggio l’uomo nudo
Sottotitolo 2 - Furbi e beneficenza

Premessa. Da un po’ di tempo tra i raccoglitori di abiti e scarpe usati tradizionali se ne incontrano sempre più spesso di anonimi, che non fanno riferimento a nessuna associazione, onlus o ditta. Non compare alcuna scritta con referenti o titolari della raccolta, con un recapito telefonico o un indirizzo. Io in alcuni casi ho chiesto spiegazioni a chi veniva a svuotare i contenitori, ed ho avuto come risposta una generica ditta di Milano oppure la gentile comunicazione che i carabinieri ne erano informati. Mi sono pure recato al comando locale della polizia urbana, un paio di volte, ed ho avuto conferma che il fenomeno è a loro noto. Stamattina però ho incontrato, in un momento di normale controllo molto tranquillo, due vigili urbani e due ausiliari del traffico. Visto che sembravano non richiamati da cose urgenti mi sono permesso di disturbarli, e questa è la sintesi del dialogo:
-        Scusate, vorrei chiedere se posso disturbare per una questione che riguarda i raccoglitori di abiti e scarpe.
-        Prego, dica (vigile uomo).
-        Ecco, ne ho notati molti in giro, ultimamente, senza alcuna indicazione dell’utilizzo di quanto raccolto. Cioè non ho capito chi ne beneficia. Come mai non ci sono indicazioni, che so, Caritas, per l’Africa, o altro?
-        Lo sappiamo (vigile donna), ma io non li uso, porto quello che posso a chi conosco che ne ha bisogno. Pure la Caritas poi non si sa come li usa.
-        Quello posso capirlo, ma io chiedevo altro. Perché si permette a queste ditte di ingannare la buona fede di chi crede di fare opera di solidarietà?
-        Ha ragione, ma noi non possiamo far nulla (vigile donna), i raccoglitori sono posizionati su suolo privato.
-        Va bene, è suolo privato, ma è aperto al pubblico. Sapete cosa è successo a Roma con l’Ama, immagino. Stavano ingannando le persone che credevano di dare in beneficenza, ed è scoppiato uno scandalo.
-        Le ripeto che su proprietà privata (vigile donna), come ad esempio quella rampa di garage, noi non possiamo intervenire.
-        Ma scusi, se io mi metto nudo su quella rampa, voi mi prendete e mi portate dentro.
-        Certo (vigile uomo), perché io la vedo.
-        Ma pure quei raccoglitori io li vedo, anche se sono su suolo privato, esattamente come se ci fossi io nudo. Dove sta la differenza?
Poi saluto, e mi allontano. La vigile mi guarda un po’ scocciata, forse felice che io mi tolga dai piedi. Io, mentre mi allontano, mi chiedo perché un uomo nudo debba fare scandalo e chi approfitta della buona fede di tanti no.

                                                                                                        Silvano C.©   


(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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