mercoledì 7 gennaio 2015

Il telefono


Da dove cominciare non so. Ho paura poi di perdermi altrove se parto da troppo lontano, e però ci penso, con la paura persino di pensare a quello che penso.
Sono costretto ad evocare immagini, per nascondere comunque, almeno in parte, quello che da giorni non so spiegare.

Poi mi capitano segni, casuali certamente, come un film dove si parla di una donna matura che, per un caso inspiegabile, ritrovando un vecchio telefono in una casa che sta per abbandonare, fa una cosa assurda. Da anni il contratto è stato disdetto. Il telefono non ha linea. Lei però compone il suo vecchio numero di casa, della casa dove viveva da piccola con la famiglia, e una ragazzina le risponde. E la ragazzina è lei, lei stessa, cioè col telefono riesce a parlare tornando indietro nel tempo di circa trent’anni, con lei bambina.

Ogni cosa del genere non si spiega, non è logica, è una costruzione mentale consolatoria, è una proiezione all’esterno di un sogno, o di un incubo, forse è dovuta ad un momento di solitudine o di passaggio.
So da solo trovarmi quasi tutte le motivazioni razionali, quelle inattaccabili sino a prova contraria. Altre potrebbero essermi suggerite, se cercassi aiuto in tal senso. Ma non avrebbe senso. 

Come non ha senso pensare di poter prendere il telefono, ora, e di comporre quel numero, esattamente quello, e sentire la sua voce. Quello non è possibile.
                                                                                           
                                                                                   Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana