È sempre un fatto personale.
Nella migliore delle ipotesi vieni escluso in seguito ad un
selezione corretta e meritocratica. Non perché non sei il figlio del Dottor X,
e neppure perché non hai pagato. Vieni escluso esattamente perché tu non sei
all’altezza. Mi ricordi qualcosa di più deprimente e personalmente più destabilizzante che il non essere scelti
esattamente per un giusto ed equilibrato motivo? Non ti restano scuse da
accampare come “quello aveva più conoscenze” oppure “lei ci è andata a letto”.
Sei tu come persona che non vai.
In una discussione ti viene detto “Nessuno ti dà lezione...
leggi bene prima di valutare…”, e tu ovviamente non replichi, perché la lezione
è chiaro che ti viene data, quella era esattamente l’intenzione ben poco
nascosta dell’interlocutore, che arriva a dirti esplicitamente che non capisci
nulla e non sai neppure leggere quello che lui intendeva dire. Sai anche però
che non ne vale la pena, che nella sostanza tu puoi aver pure torto, e che ciò che in realtà non puoi esprimere è che lui è semplicemente un
maleducato, e che le cose si possono dire in modo diverso da quello usato. E poi ti arrabbi pure con te stesso, perché ti rendi conto che hai usato
parole che avresti dovuto evitare, che sai da sempre che non si deve mai
abboccare alle provocazioni, e le giustificazioni servono a poco. Hai sbagliato
a replicare in quel momento, senza aspettare di recuperare un po’ di lucidità,
tutto qui. Lui è un maleducato, ma tu sei un pirla.
È un fatto personale se tenti di far capire che stavi solo
scherzando e che vieni frainteso nelle tue intenzioni. Significa che sino a
quel momento ogni tua azione ed ogni tua parola è stata letta in modo distorto,
anche quando riceveva qualche sorriso di apparente condivisione. Più personale
che il rendersi finalmente conto di non aver contato quasi nulla, di essere
stato anzi una sorta di ostacolo per la realizzazione di una visione diversa
dalla tua mi sai dire se ti viene in mente qualche cosa?
È sempre una motivazione di questo genere che fa trovare
amici, o li fa perdere quando manca una spinta abbastanza equilibrata: il fatto
personale.
Proseguendo nel ragionamento poi arrivi facilmente molto
avanti, in una sorta di terra di nessuno nella quale è impossibile non sentirsi
perseguitati o malvisti almeno da una buona percentuale di tutti quelli che
incontri in strada e non ti conoscono neppure. A quel punto forse è meglio se
ti fermi, rifletti e valuti seriamente cosa è veramente importante sul piano
personale. Il resto, tutto quanto scritto prima, ora decidi tu come
considerarlo.
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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