sabato 1 novembre 2014

L’idiota


Lui non ha nulla a che fare con prìncipi e nobiltà decaduta. Non è neppure borghese, per dirla tutta, ma solo un semplice figlio di operai. Idiota tuttavia qualche volta lo è seriamente, o almeno come tale si comporta.
In una stagione della sua vita riesce dare libero sfogo ad idee estemporanee e assolutamente censurabili, ma trova un piacere sadico e sottile nel suo comportamento che qui non intendo né giustificare né giudicare, ma solo raccontare in alcuni episodi che sfuggono all’oblio della mia memoria. Altre volte è solo un pò distratto, ma non per questo meno idiota.

Un giorno scopre, per puro caso e giocando con le cose come fa di solito, che la chiave che apre la portiera della sua auto apre pure quella dell’auto di un amico. Sono entrambe vetture FIAT, quando la fabbrica d’automobili le auto le progettava e le costruiva sul serio, ed in Italia. Evidentemente le serrature erano uguali, e credo fossero montate casualmente anche su modelli diversi contando sul fatto che difficilmente un idiota avrebbe provato con la sua chiave di aprire le portiere di un’auto non sua e, contemporaneamente, che per una legge statistica intuitiva difficilmente due serrature identiche sarebbero capitate a persone che si frequentavano e che quindi le loro auto sarebbero state a pochi metri una dall’altra, in certe occasioni.
Il fatto improbabile però si è verificato, e l’idiota rimane stupito della cosa.
La racconta pure all’amico, segno che ancora non è nata in lui l’idea di quanto farà in seguito.
Per non farti penare nell’attesa vengo però subito al dunque. Un giorno l’amico parcheggia la sua auto vicino ad uno dei posti che è solito frequentare, e contemporaneamente un negozio a due passi appoggia al bidone della spazzatura enormi sacchi pieni di imballaggi in carta e polistirolo.
Per colmo di sfortuna l’idiota passa esattamente in quel momento, la sua mente associa le informazioni e, aiutato da un amico comune, apre la portiera dell’auto non sua, riempie tutto l’abitacolo di enormi sacchi neri, poi richiude tutto e si allontana. La cosa non finisce in un’aggressione solo perché alcuni, al momento buono, tengono separati l’idiota e l’amico, giustamente imbestialito. Pochi mesi dopo uno dei due cambierà auto.

L’idiota trova per caso, su un giornale, l’inserzione di una agenzia che cerca modelle per una - non è ben chiaro quale - pubblicazione di moda. È prontissimo a compilarla col nome ed i dati di una sua cara amica, pensando di essere solo spiritoso e di fare uno scherzo innocente.
Quando imbusta il tagliando e poi lo spedisce per posta è allegro, e poi per un po’ dimentica la cosa. Passano almeno 15 giorni e finalmente una sera, andando a trovare l’amica, che non ha il classico fisico da modella anche se non è sicuramente una brutta ragazza, la trova un po’ strana, e quando lei gli chiede se sa nulla di una certa agenzia di modelle tal dei tali non riesce a trattenere un sorriso ebete. Lei, che capisce ogni cosa in un secondo, va in cucina, prende un piatto di ceramica e con quello gli molla una botta che per poco non lo stende. Lui si sposta un po’, e così attutisce il colpo, ma un sopracciglio inizia a sanguinargli non poco e lei, a quel punto, si preoccupa e si da fare per aiutarlo a curare la piccola ferita e per trovargli un cerotto. Poi gli racconta che quel pomeriggio due persone molto eleganti e professionali, un uomo ed una donna, hanno suonato alla sua porta ed hanno chiesto della signorina XXXX. Quando lei ha detto che stava di fronte a loro, questi l’hanno squadrata dall’alto in basso, giudicandola con uno sguardo e in un modo che l’ha fatta sprofondare sottoterra, per non dire altro, e poi le hanno spiegato che sicuramente lei non è adatta per il mestiere di modella.

L’idiota un giorno prende accordi con alcuni amici per un’escursione in montagna verso non ricordo quali particolari laghetti. La sera precedente dormono tutti in città, a casa dell’amica più vicina al posto dal quale partire la mattina successiva, di buon’ora. Tutto perfetto, e attesa di una giornata piacevole, con un tempo ideale per un giro tra i boschi. Verso le sei e mezzo sono già tutti in strada, gli zaini caricati, e si preparano a salire sulle due auto che dovranno portarli al parcheggio base.
Lui si siede ed accende il motore per farlo scaldare un po’ prima di partire. In realtà vorrebbe accenderlo, ma il motorino di avviamento gira, tutto vibra, e il motore non parte. Smette di girare la chiave, per non scaricare la batteria, e dopo un po’ riprova. Niente da fare. L’auto non si mette in moto. Chiede allora se gli amici gli danno una spinta, forse così si farà partire quella stupida automobile. Ci provano, ma quando abbassa la frizione per trasferire il movimento al motore per farlo girare quello li sfianca tutti, e non si accende.
Tre ragazzi grossi e robusti intanto escono da un bar, e l’idiota, visto che gli amici non ce la fanno, chiede loro se possono darli una mano. Questi sono disponibili, per fortuna, e con un’energia che a lui fa ben sperare spingono l’auto e poi reggono a lungo il freno del motore che non vuol saperne di accendersi. All’improvviso lui ricorda, e capisce. Ferma, scende dall’auto, ringrazia i tre per l’aiuto, dice che chiamerà un meccanico e dice loro di allontanarsi. Sono stati anche troppo gentili, e non vuole approfittarne ancora. Gli amici lo guardano un po’ stupiti, ma non dicono nulla. Pensano evidentemente che i tre potrebbero ancora provarci, ma tacciono.
Quando i tre hanno girato l’angolo della strada e non sono più visibili lui apre il cofano, trova in un attimo il cavo centrale che porta corrente allo spinterogeno e lo ricollega alla calotta. L’idiota lo aveva staccato la sera prima. Lui è unico anche nelle misure antifurto che usa quando ne ha occasione. Il guaio è che a volte se ne dimentica.

                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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