Lui non ha nulla a che fare con prìncipi e nobiltà decaduta. Non è neppure
borghese, per dirla tutta, ma solo un semplice figlio di operai. Idiota tuttavia
qualche volta lo è seriamente, o almeno come tale si comporta.
In una stagione della sua vita riesce dare libero sfogo ad
idee estemporanee e assolutamente censurabili, ma trova un piacere sadico e
sottile nel suo comportamento che qui non intendo né giustificare né giudicare,
ma solo raccontare in alcuni episodi che sfuggono all’oblio della mia memoria. Altre volte è solo un pò distratto, ma non per questo meno idiota.
Un giorno scopre, per puro caso e giocando con le cose come
fa di solito, che la chiave che apre la portiera della sua auto apre pure
quella dell’auto di un amico. Sono entrambe vetture FIAT, quando la fabbrica d’automobili
le auto le progettava e le costruiva sul serio, ed in Italia. Evidentemente le
serrature erano uguali, e credo fossero montate casualmente anche su modelli
diversi contando sul fatto che difficilmente un idiota avrebbe provato con la
sua chiave di aprire le portiere di un’auto non sua e, contemporaneamente, che
per una legge statistica intuitiva difficilmente due serrature identiche
sarebbero capitate a persone che si frequentavano e che quindi le loro auto
sarebbero state a pochi metri una dall’altra, in certe occasioni.
Il fatto improbabile però si è verificato, e l’idiota rimane
stupito della cosa.
La racconta pure all’amico, segno che ancora non è nata in
lui l’idea di quanto farà in seguito.
Per non farti penare nell’attesa vengo però subito al
dunque. Un giorno l’amico parcheggia la sua auto vicino ad uno dei posti che è
solito frequentare, e contemporaneamente un negozio a due passi appoggia al
bidone della spazzatura enormi sacchi pieni di imballaggi in carta e
polistirolo.
Per colmo di sfortuna l’idiota passa esattamente in quel
momento, la sua mente associa le informazioni e, aiutato da un amico comune,
apre la portiera dell’auto non sua, riempie tutto l’abitacolo di enormi sacchi
neri, poi richiude tutto e si allontana. La cosa non finisce in un’aggressione
solo perché alcuni, al momento buono, tengono separati l’idiota e l’amico,
giustamente imbestialito. Pochi mesi dopo uno dei due cambierà auto.
L’idiota trova per caso, su un giornale, l’inserzione di una agenzia che cerca modelle per una - non è ben chiaro quale - pubblicazione di moda. È prontissimo a compilarla col nome ed i dati di una sua cara amica, pensando di essere solo spiritoso e di fare uno scherzo innocente.
L’idiota un giorno prende accordi con alcuni amici per un’escursione
in montagna verso non ricordo quali particolari laghetti. La sera precedente
dormono tutti in città, a casa dell’amica più vicina al posto dal quale partire
la mattina successiva, di buon’ora. Tutto perfetto, e attesa di una giornata piacevole,
con un tempo ideale per un giro tra i boschi. Verso le sei e mezzo sono già
tutti in strada, gli zaini caricati, e si preparano a salire sulle due auto che
dovranno portarli al parcheggio base.
Lui si siede ed accende il motore per farlo scaldare un po’ prima
di partire. In realtà vorrebbe accenderlo, ma il motorino di avviamento gira,
tutto vibra, e il motore non parte. Smette di girare la chiave, per non
scaricare la batteria, e dopo un po’ riprova. Niente da fare. L’auto non si
mette in moto. Chiede allora se gli amici gli danno una spinta, forse così si
farà partire quella stupida automobile. Ci provano, ma quando abbassa la
frizione per trasferire il movimento al motore per farlo girare quello li
sfianca tutti, e non si accende.
Tre ragazzi grossi e robusti intanto escono da un bar, e l’idiota,
visto che gli amici non ce la fanno, chiede loro se possono darli una mano. Questi
sono disponibili, per fortuna, e con un’energia che a lui fa ben sperare
spingono l’auto e poi reggono a lungo il freno del motore che non vuol saperne
di accendersi. All’improvviso lui ricorda, e capisce. Ferma, scende dall’auto,
ringrazia i tre per l’aiuto, dice che chiamerà un meccanico e dice loro di
allontanarsi. Sono stati anche troppo gentili, e non vuole approfittarne ancora.
Gli amici lo guardano un po’ stupiti, ma non dicono nulla. Pensano evidentemente
che i tre potrebbero ancora provarci, ma tacciono.
Quando i tre hanno girato l’angolo della strada e non sono
più visibili lui apre il cofano, trova in un attimo il cavo centrale che porta
corrente allo spinterogeno e lo ricollega alla calotta. L’idiota lo aveva
staccato la sera prima. Lui è unico anche nelle misure antifurto che usa quando
ne ha occasione. Il guaio è che a volte se ne dimentica.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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