L’idea mi venne quasi per caso, un giorno di novembre o dicembre di tantissimi anni fa. Da diverso tempo lavoravo ormai lontano da Ferrara, ma in quel momento mi trovavo a passare in Via Garibaldi dove costeggia Piazza Sacrati, esattamente all’inizio di Via Croce Bianca.
Vidi l’insegna del laboratorio dolciumi con vendita di Di
Caro Oddone, specializzato in pampepati, e decisi di comprarne alcuni da far
assaggiare a qualche nuovo amico conosciuto in Trentino.
La cosa ebbe successo, e l’anno dopo ne comprai qualcuno in
più, e così ogni volta che si stava avvicinando Natale, senza mai più
interrompere la tradizione.
A volte non andai direttamente nella loro bottega ma li
comprai altrove, i pampepati, anche quelli prodotti da altri, come ad esempio da
Orsatti, dalla FIS, o da altri laboratori. A Di Caro però sono affezionato, e i
suoi prodotti raramente mi sfuggono. Qualche pezzo ogni volta lo compro, e
quasi sempre finisce regalato a chi non abita a Ferrara, a qualche amico che
vorrei amasse la mia città come l’amo io, malgrado il mio rapporto conflittuale
con lei. Del resto è normale a volte litigare con qualche amico, no? Io a volte
litigo con la città dove sono nato, o non ne parlo molto bene, ma odio sentirlo
fare ad altri. Vedo i mille difetti che hanno i ferraresi, li vedo tutti, anche
qualcuno in più. Ma non accetto siano altri, di altri posti a parlarne male. Forse
è amore.
PS – Se non sai cos’è il pampepato di Ferrara mi spiace per
te, e ti invito a colmare la lacuna, appena ne hai occasione.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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