lunedì 17 novembre 2014

Non c’è un perché


Libera la mente, chiudi gli occhi, segui la musica, immagina gli spazi e le situazioni, vedine i colori e credile vere, se così preferisci.
Non esprimere giudizi, provaci, anche se è difficile. Loro arriveranno, siamo stati educati su giudizi, a volte su veri e propri preconcetti, ma di tanto in tanto, a volte per caso, altre volte grazie a qualcuno, ad un libro, ad un film, ad una frase letta o ascoltata chissà dove uno di questi sparirà, sostituito da nulla, perché al posto di una cosa sbagliata non deve esserci per forza una cosa diversa e giusta. Ci può essere anche il nulla.
Il desiderio non mancherà, sino alla fine, non aver dubbi in proposito. Ma non chiedermi di quale desiderio si tratti, quello non puoi farlo. Solo tu conosci la risposta, solo tu sentirai un bisogno profondo, la voglia di fare o avere qualche cosa, e mentirai anche a te se lo negherai, ma poi cambierai idea, potrà capitare, è già capitato, non c’è un numero preciso di volte previsto o prevedibile di mutamenti.
Per alcuni si tratta di amore, per altri di fede, o vizio, o egoismo allo stato più puro e nobile, quello che non deve far male a nessun altro per realizzarsi, perché non ha urgenza di sfruttare nessuno, o di giocare con i sentimenti di nessuno. Io non so neppure il nome vero di questo bisogno, non so definirlo, lo vedo camaleontico, instabile come la figura lontana filtrata dall’aria tremolante e bollente di una superficie esposta al sole estivo.
Libera la mente oppure riempila, se preferisci, di emozioni che ti fanno piangere all’improvviso, cogliendoti mentre non hai armi e difese. È un’aria di Handel che ti trafigge, o un film apparentemente stupido e leggero, o le frasi lette da una scrittrice che interpreta un suo romanzo. A volte possono essere due cani che si incontrano e giocano tra loro a dimostrare che le tue costruzioni razionali non valgono nulla, che dietro le cose si celano altre cose e dietro di queste altre ancora, su un palcoscenico con quinte vere solo per un tempo limitato, sostituite presto da altre.
Sei irripetibile ma non sei una novità. Infatti i tuoi schemi sono i miei, sono i suoi, sono quelli di tutti. Siamo corpi con leggi che li governano e siamo anche altro, dentro il corpo che corre in una sola direzione, dal passato al futuro. L’altro dentro invece a volte si ferma, o avanza più veloce, e poi torna indietro, e poi vaga, senza vere regole.
Chissà cosa pensi adesso di me, e cosa penserò io domani di questo, quando saranno noti alcuni fatti, o ci saranno indizi nuovi.
Un tempo ho creduto di poter prevedere situazioni semplicemente immaginando di viverle prima, ma non era vero che potesse avvenire una simile magia. È vero invece che cercando di previvere ho potuto evitare qualche errore, oppure sono arrivato più preparato ad un certo appuntamento col destino. Chissà se pure tu hai vissuto simili esperienze. Credo di sì, è una caratteristica umana quella di cercare di prevedere.  Ed è esperienza umana quella di subire ciò che non si è previsto, o che pur previsto non si è potuto evitare.


                                                                        Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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