C’era una volta, tanti anni fa, in un paese vicino vicino,
un meccanismo sociale che non funzionava benissimo e non è durato molti anni, a
dire la verità, ma che è esistito, lo giuro.
Il figlio del dottore spessissimo diventava un dottore,
quello del notaio un notaio, quello del meccanico un meccanico. Ogni tanto però
qualche figlio di operai o di proletari, udite udite, poteva studiare, anche se
con sacrifici dei genitori, ed ambire a posizioni sociali un po’ migliori di
quelle di partenza della sua famiglia.
Non parlo dei geni o dei fuoriclasse, che in ogni epoca
storica hanno saputo, prima o poi, affermarsi. Io mi riferisco a persone del tutto normali, comuni, senza particolari
eccellenze da vantare. Anche a loro il mondo offriva qualche opportunità, non
ovviamente come ai figli di papà, ma il miglioramento era alla portata di
tanti.
Poi non ho capito cosa sia successo esattamente. Ho vissuto
in quel paese vicino vicino e, improvvisamente o quasi, tutto è mutato.
Colpa del debito pubblico accumulato in modo assurdo a partire
in particolare dagli anni della Milano da bere? Colpa dell’internazionalizzazione
del mondo produttivo, economico e finanziario? Colpa dei paesi emergenti come
Cina ed India? Colpa della caduta del muro di Berlino? Forse colpe precedenti,
legate al periodo del ’68, con le grandi illusioni giovanili svendute da chi un
posto in azienda o nel pubblico intanto se lo stava preparando, fingendo la
rivoluzione con gli allocchi che gli prestavano fede? Colpa dell’Europa troppo
allargata e dell’Euro nato debole come moneta senza una vera politica comune
dell’intera Europa, sempre più egoista e regionalista? Colpa di risparmiatori
che cercano il massimo profitto ignorando l’etica o di chi compra solo prodotti
stranieri? Colpa della sinistra che non sa stare unita ed esprimere una guida
condivisible, e che dopo Berlinguer o Pertini, che in troppi citano tra i loro
padri spirituali e politici, si è sfaldata in modo quasi irreversibile,
incapace di capire che quel paese vicino vicino non è mai stato di sinistra?
Colpa di molti politici di professione che scambiano il loro
servizio pubblico per una fonte di guadagno personale, e pensano praticamente
solo ai loro diritti, ai vitalizi, ai vantaggi per loro e le famiglie?
Io non so da cosa dipende lo stato attuale delle cose. Forse
da tutte le cose che ho citato e da tante altre, so soltanto che in tutte le
favole che iniziano con: “C’era una volta…” prima o poi arriva sempre un
principe azzurro a baciare la bella addormentata ed a sconfiggere il drago. Si
presenta un eroe senza macchia e senza
paura che attraverso molte prove diventa un campione della giustizia e del
lieto fine.
(Speriamo, ovviamente, non della fine.)
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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