Vive in un attico, a due passi da piazza Benotti, e quando
si affaccia dal terrazzo buona parte della città è sotto ai suoi occhi. Da
tempo ha rinunciato alle auto, ed ora il garage è vuoto. Possedeva una Mercedes
Pagoda ed una Bentley del ’79, ma gli erano venute a noia, e non sopportava più
gli sguardi dei tanti cafoni invidiosi, gente senza un minimo di coraggio ma
capacissima di criticare chi era stato più in gamba, nella vita.
Da ragazzo aveva bruciato le tappe. Si era laureato a pieni
voti in giurisprudenza ma non era mai entrato in uno studio d'avvocato, avendo
scoperto presto che la politica è più adatta se si vuole far carriera in
fretta, e quindi soldi. Provenendo da una famiglia di piccoli commercianti (a
dire il vero senza molta fortuna) aveva quel giusto spirito pratico, ma nessun
tipo di scrupolo o, come diceva suo padre, un minimo di rispetto per gli altri
e di onestà.
Si era sposato, ovviamente per interesse, con la figlia di
un costruttore molto discusso ma pure molto ricco. Il matrimonio era andato
avanti con sempre maggior stanchezza per oltre un decennio e poi si erano
separati, stanchi di dover spiegare agli amici, oppure di fingere che non
esistessero, i continui e reciproci tradimenti. Ma entrambi ci avevano
guadagnato, dal punto di vista economico, perché lui aveva saputo far fruttare
il nome del suocero e si era introdotto in ambienti che contavano e lei non gli
aveva lasciato più di quello che aveva portato in dote, anzi, ci aveva
guadagnato una villa in campagna.
Ora, dopo una carriera come alto Funzionario dello Stato
durata per oltre trent’anni, si gode la notevole pensione in perfetta solitudine,
senza figli né altri legami stretti, odia in modo profondo la gente che non fa
che lamentarsi e chiedere, e si richiude giornate intere a leggere libri d’arte
e di storia medievale. Esce raramente di casa, perché non gli interessano più
neppure i ristoranti o le passeggiate che un tempo lo distraevano. Aveva sempre
attorno qualcuno per la sua sicurezza, e non ne poteva più. In casa viene una
donna che lo segue da anni, tiene in ordine e cucina; arriva a metà mattina e
nel tardo pomeriggio se ne torna a casa sua.
Da un po’ ha preso a frequentare una biblioteca, ma in modo
occasionale, due o tre volte al mese, e se un volume gli interessa lo prende a
prestito, anche quando si tratta di volumi che solitamente non dovrebbero
uscire da quelle sale. È ancora potente, ma il suo volto è sconosciuto alla
maggior parte delle persone, e questo lo aiuta a muoversi con minor attenzione
di quella che doveva avere un tempo.
Se vuole una donna non ha problemi a contattare chi gli sa
procurare esattamente quella che vuole, e per pagare non ha difficoltà. Il
sesso lo attira ancora, eccome, ma ora ha meno appetiti, meno voglie. Spesso
gli incontri si risolvono in uno spettacolo che lui si limita a guardare. È
diventato impotente, lui che ha fatto della potenza e del denaro il motivo
della sua vita. E la cosa gli fa venire un’invidia feroce nei confronti di quei
giovani che si dicono disperati ma che non sono consapevoli della fortuna che
hanno.
Quella mattina, sul tardi, esce diretto verso la biblioteca,
con in mano un volume che deve restituire. L’aria fresca lo mette di buon
umore, e decide per una piccola deviazione, passando per la zona dei giardini e
della piazza del tribunale. Cammina tranquillo, col passo un po’ incerto a
causa dell’età, ma non ha alcuna fretta, e non si accorge della ragazza con una
piccola borsa a tracolla che lo segue a breve distanza, la stessa che ogni
tanto incrocia in biblioteca ma che si mimetizza tra tutti gli altri
frequentatori e che quindi non saprebbe riconoscere se gli si piazzasse
davanti.
Poi tutto avviene in pochi secondi. Sente il rumore del tram
che si avvicina sferragliando sulle rotaie, ma gli è famigliare, non si gira
neppure. La ragazza accelera il passo e con una spinta impercettibile e sicura
lo fa cadere esattamente mentre sopraggiunge la vettura. Lui finisce sotto,
muore all’istante, mentre la ragazza si dilegua tra la folla di curiosi che
intanto si è radunata.
In un bar ad un paio di isolati entra una ragazza nelle
toilette, e pochi minuti dopo ne esce un ragazzo, con un piccolo zainetto. Il
ragazzo raggiunge un’auto parcheggiata poco lontano, sale, mette in moto e
parte. In periferia telefona da una delle rare cabine pubbliche, forse a casa,
dice che sta bene e di non preoccuparsi, poi riattacca.
Rimane per tutto il resto del giorno in un parco poco
lontano, mangiando ad un piccolo chiosco un panino e bevendo acqua non
gasata. Solo in serata riprende l’auto, dopo aver avuto conferma dai notiziari
locali che un vecchio funzionario in pensione, che conduceva vita solitaria,
era accidentalmente rimasto ucciso inciampando proprio mentre stava
sopraggiungendo il tram.
La ragazza - ragazzo ora parte più rilassata, si dirige
verso l’autostrada, non incontra alcuna pattuglia nel tragitto e al casello,
mentre si ferma per prendere il tagliando manualmente, sorride. Si mette in
viaggio, ascoltando un po’ di musica classica, perfettamente sveglia e lucida.
Si ferma solo molte ore dopo, in un autogrill, mentre la notte sta per
cedere all’alba di un nuovo giorno.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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