La moglie Enrica è morta solo pochi mesi prima, caduta
accidentalmente lungo una scalinata del quartiere durante la sua solita
passeggiata giornaliera, pare appurato a causa di una buccia di banana lasciata
cadere da qualche incosciente. Si godevano la loro vecchiaia, con due buone
pensioni, lei da insegnante, e lui da ex dirigente dell’INAIL. Stavano bene, si
potevano permettere vacanze in giro per l’Europa, e malgrado gli acciacchi dell’età
non si potevano lamentare.
Ora Flavio ha perso molti interessi. Esce ancora, vede
qualcuno, ma non ha più desideri da soddisfare o progetti da realizzare con lei. Si
lascia aiutare da una signora italiana per tutte le faccende domestiche – non ne
vuol sapere di stranieri in casa sua – ed ha molto tempo libero, per leggere o
scrivere, potrebbe anche scrivere un libro, ma non ne sente veramente il
bisogno. Ha 73 anni compiuti da poco, e non desidera guadagnare né ottenere
fama. Si lascia solo vivere.
Quella sera, verso le 23, spegne la televisione, va in bagno,
si prepara per la notte e poi si corica, senza alcun entusiasmo. Fa fatica a
prendere sonno, ed ormai si imbottisce di sonniferi per non svegliarsi nel
cuore della notte o per non avere incubi tra sonno e veglia.
Alle 4 di mattina, aprendo da professionisti il portoncino
blindato del suo appartamento due giovani, con scarpe da ginnastica ai piedi e
guanti per non lasciare impronte, si dirigono silenziosamente verso la sua
camera da letto, controllano che lui stia dormendo, uno dei due va nella cucina
che si affaccia sul cortile interno del palazzo signorile, apre le imposte e
verifica che ogni luce sia spenta alle finestre che si affacciano nel pozzo buio
del quale non si vede il fondo.
Poi, in pochi istanti, ritorna sui suoi passi, entrambi prendono
Flavio, lo immobilizzano, lo sollevano di peso tenendogli una mano sulla bocca,
lo trasportano in cucina e poi lo gettano nel vuoto. Un urlo rauco, un suono
sordo e poi ritorna il silenzio. I due escono dall’appartamento senza
toccare assolutamente nulla, richiudono il portoncino esattamente come lo
avevano trovato e spariscono nella notte che sta per cedere all’alba di un
nuovo giorno.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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