Passo ogni giorno testardamente vicino a un piccolo cortile privato, e solo da stamattina ho realizzato che non c’era il cane. Un grosso cane, forse un mastino, anziano, dal latrato forte, abituato a restare sempre all’esterno. Non so l’ultima volta che l’ho visto, ma non è trascorso molto tempo. Una persona nel cortile stava lavando l’auto e per un attimo ho pensato di fare la domanda, poi non l’ho fatta. Non volevo sentire la risposta. Non mi serve sentirla con le orecchie, la vedrò con gli occhi, o l’ho già vista.
Il cane, come il gatto, vive più velocemente i suoi anni. Un essere umano, nel corso della sia vita, può avere in sequenza molti cani, affezionarsi ad ognuno di loro, e poi perderlo.
Mi chiedo se anche noi umani siamo seguiti o apparteniamo, in un certo senso, a qualche entità dalla vita che si prolunga oltre i nostri limiti, magari a nostra insaputa. Potrebbero essere simili alla nostra idea di angelo, e magari potrebbero in qualche modo affezionarsi ed essere dispiaciuti quando la nostra vita finisce. Ciao, Viz. Tu sai la risposta?
Silvano C.©
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