Immagina un percorso salvifico nel quale sia previsto il passaggio attraverso cinque porte, o sette, o quante necessario. Ad ogni porta si accede e si ha la possibilità di andare oltre solo dopo aver espiato una delle colpe accumulate durante la vita, una delle più pesanti e inconfessabili, una tra quelle che si possono perdonare con maggiore difficoltà. Il cammino sarà lungo e difficile, quasi insuperabile per alcuni. Più breve e facile per altri.
Non è un’idea nuova, sicuramente no. Assomiglia alla sceneggiatura di un tipico genere cinematografico, al canovaccio di una commedia, ad uno schema con passaggi definiti e categorizzati che vanno riempiti di volta in volta con esempi e situazioni. L’idea di fondo, in questo caso, è che esista una salvezza finale, raggiungibile e per la quale è possibile lottare o pagare. Anche pagare. In fondo si tratta di un biglietto d’ingresso, no?
Per alcuni il lieto fine suggerito è solo una concessione consolatoria, che nella realtà non c’è mai.
Resto in attesa. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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