venerdì 18 giugno 2021

La donna che preferiva restare in ospedale

Sembra incredibile ma l’abbiamo conosciuta. Quando venivo a trovarti in stanza con te c’era una signora che poi abbiamo scoperto vivere a poca distanza da noi. Praticamente ogni giorno passo davanti alla palazzina dove per un po' l’ho anche vista al balcone del secondo piano. E tutte le volte, se ci ripenso, provo una certa rabbia per quei giorni e per le sue parole.  

Era stata ricoverata per problemi non gravi in chirurgia, e l’intervento che aveva subito era stato decisamente poco invasivo. Dopo 24 ore già si alzava e camminava. Quando i medici venivano in visita intendevano dimetterla presto ma lei iniziò a inventare letteralmente piccole complicazioni o malesseri. Le analisi risultarono tutte nella norma e malgrado questo lei riuscì a rimandare le dimissioni di almeno due giorni. Poi finalmente raccolse le sue cose e ritornò a casa, dove avrebbe preferito non rientrare tanto presto, come ammise. In ospedale era servita, poteva scegliere il proprio menù giornaliero e non doveva preparare lei come invece era costretta in famiglia. Una volta rientrata avrebbe ricominciato a cucinare, tenere pulito, sistemare ogni cosa e gestire la casa, mentre in ospedale si sentiva in vacanza, come se fosse stata in una pensione sulla riviera. Noi abbiamo vissuto quei giorni un po' diversamente e il ritorno alla normalità, troppo breve, è stato una liberazione.

Non mi piace avere molti dei nostri ultimi ricordi legati all’ospedale. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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