Merry Christmas, lo canto e lo ripeto. Lo canto mentalmente,
è più forte di me. Lo devo fare. Il motivo non è religioso, sociale, personale
o nostalgico. Non ne conosco il vero perché ma mi sembra giusto. Non so e non credo
che tutto andrà bene, ma devo canticchiare e sorridere. Se poi sono da solo e
magari mi trovo in strada posso azzardarmi anche a cantare a bassa voce in modo
ossessivo e ripetitivo Merry Christmas, come un mantra. Devo cantare,
sorridere e ignorare il tentativo delle lacrime di farsi vive. E poi perché dovrei
piangere in un giorno così? Non è che mi manchino i motivi, e credo non
manchino a nessuno che abbia vissuto almeno un po', ma niente mi obbliga a
cedere alla Tristezza o al Dolore. Di solito questi due compari sanno farsi
valere ma non è possibile lasciar loro sempre la strada spianata, mettiamoli di
fronte a una sana resistenza. Merry Christmas, Merry
Christmas, Merry Christmas, Merry Christmas, Merry Christmas, Merry
Christmas…
È possibile, con prudenza e senza una meta, camminare un po'. E anche
il giorno di Natale porta con sé tanti doni, alcuni graditi altri no. Non voglio
che le assenze, oggi, mi mettano tristezza. Un modo per evitarlo è non vederle
come assenze. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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