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Se fosse tanto
rapido potrebbe essere chiarissimo, sin troppo. Il processo invece ha
solitamente tempi diversi, i suoi. A volte rallenta, altre accelera, altre
ancora sembra cristallizzarsi. Chiarisco che non ho alcun desiderio di far
precipitare nulla, anzi, se fosse per me bloccherei ogni cosa e costringerei il
tempo a tornare indietro. Riguardo a quale momento preciso del passato in
particolare poi ho idee chiarissime: dovrebbe essere un momento diverso per
ciascuno di noi, un caos indescrivibile e indecifrabile, irrazionale e
dichiaratamente emotivo. Pure io faticherei non poco a districarmi nella mia realtà
modificata perché contemporaneamente vedrei ora un amico che è invece cambiato
con gli anni, una casa in un posto diverso da quello che è diventato, un paio
di piccoli canali interrati decenni fa, persone di oggi che potendole incontrare
non troverei diverse da allora, e tante altre, troppe persone che sono andate via
per sempre. Tutti assieme con tutto il nostro mondo, anche in contrasto ma
ugualmente presenti nello stesso spazio e nello stesso momento.
Spiegandolo vedo
che assomiglia ad un sogno, mai sognato ovviamente se non in singoli spezzoni
casuali. E razionalmente non sono in grado di giustificalo sino in fondo, né di
chiarirlo come vorrei.
Ricordo un particolare
momento di passaggio della mia vita, tanti anni fa. Avevo conosciuto molte nuove
persone, veramente tante, e venivo da un periodo durante il quale ne avevo
frequentate moltissime, conservando i rapporti con diverse di queste. Tra le
due fasi della mia vita c’era stata una cesura netta, anche nello spazio, dolorosa.
Ho fatto in modo che questi due mondi si incontrassero, mi sembrava giusto ma il
risultato mi deluse. Ciò che è stato difficilmente accetta il nuovo e quello
che si diventerà, preferisce tenersi ancorato alla sua visione. Non è stato un
insuccesso totale ma quasi, ed i legami nuovi tra mondi separati sono stati
praticamente scordati in poco tempo. Azione violenta di amicizia sperimentale,
potrei definirla a posteriori, poco pratica e ancor meno utile.
Eppure io
insisto col pensare che le persone che vedo ancora oggi come le ho viste ieri,
un anno fa, quattro anni fa, dieci anni fa e ancora prima siano in qualche modo
pronte a partecipare ad una sorta di famiglia allargata oltre il tempo, oltre
la logica e oltre ogni attrito. Non mi va infatti di rinnovare alcune liti, o
alcune situazioni di contrasto, quelle le voglio scordare, rimuovere del tutto.
Penso alla materializzazione di un’immagine su una copertina, che sta nella mia
collezione da decenni. Un po' come se dovessi rendere reale quello che vedo
prendendo in mano l’LP dei Beatles Sgt Pepper’s ma decuplicando il
numero delle persone presenti, e poi, dopo averle fatte posare per l’immagine,
farle uscire e conversare tra loro, ed io nel gruppo, nella loro vita. Assurdità.
Dedicato a te,Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)