lunedì 1 marzo 2021

Racconti in polvere

Se non fossimo tanto convinti, a volte sino all’eccesso, che la pulizia e l’igiene devono avere la priorità su tutto, sempre ed ovunque, e se alcune immagini non ci trasmettessero solo una sensazione di abbandono ma anche di rispetto, e magari fosse proprio quest’ultima a prevalere, alcune piccole cose potremmo vederle con occhi diversi. Anche con gli occhiali.

La stratificazione che il tempo porta con sé naturalmente diventerebbe motivo di maggiore attenzione e non di giudizio negativo. Non sono solo le arenarie che ci raccontano della vita passata, ma anche le più recenti ceneri vulcaniche di Pompei, che hanno fotografato una tragedia come se potessimo rivederla ancora oggi. E le lapidi, le cappelle cimiteriali, le tombe di marmo o cemento, i monumenti funebri e le corone di bronzo potrebbero dirci altro, che non abbiamo dimenticato ma conserviamo la memoria per chi verrà dopo di noi, e in tal modo troveremmo anche per noi stessi la piccola consolazione di non sparire appena morti. Pure la polvere che si accumula in casa, magari non necessariamente su una scrivania o su un mobile da cucina o in bagno, ha da raccontare, o l’avrebbe, se l’ascoltassimo. In una cantina la polvere ha una dignità indiscussa. Non ovunque, certo, ma su un vecchio gioco abbandonato da decenni preserva il diritto di proprietà su quel gioco di un bambino poi divenuto adulto, che ora chissà dove sarà.

Ciao, Viz. Conservo gelosamente quei raccoglipolvere che avevi comprato, e non ho mai usato.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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