Domenica a Brescia

Vincendo volontariamente una mia abitudine a evitare code di ogni tipo un pomeriggio di domenica ci mettemmo in fila tra le migliaia di turisti fuori porta sulla gardesana occidentale, quella che a nord è caratterizzata da lunghe gallerie scavate nella roccia. Non ricordo come mi venne quell’idea pazza, e non so neppure per quale motivo tu non mi facesti desistere, ma lo facemmo. In certi tratti si procedeva quasi a passo d’uomo, in altri si andava più spediti, ma mai quanto sarebbe stato possibile in un giorno feriale e non all’ora di punta. Ci facemmo in pratica il rientro dei bresciani dalla loro puntata al lago di Garda. Vedemmo architetture lacustri, gente a passeggio quando passavamo vicino ai centri, lago e montagna, e parlammo. In fondo, se avessimo avuto il salotto, avremmo potuto dirci le stesse cose seduti, senza consumare benzina e respirare gas di scarico. Però non saremmo mai arrivati a piazza della Loggia a Brescia, non avremmo mai potuto restarci alcuni minuti prima di prendere la via del ritorno che, finito il grande traffico, fu molto più spedito. Il Sole ormai era tramontato da tempo, e di quel pomeriggio assurdo ancora ne conservo il ricordo. Solo il ricordo, perché non comprammo nulla, non facemmo altre soste significative, non mi sembra neppure che rimanemmo fuori a cena. Trascorremmo solo un pomeriggio in coda, tra migliaia di altri automobilisti, e non tentai neppure un sorpasso, sarebbe stato inutile. A differenza dei tanti viaggi invisibili che a volte evoco per trattenerti e non farti andare via per sempre, cosa che avverrà solo quando pure io ti seguirò, ammesso sia possibile, questo fu decisamente visibile. Ciao Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)