La vita riserva tradimenti, inflitti o subiti, gravi o veniali, e i peggiori sono quelli inflitti a chi non può reagire, come ad un animale che si fida di te.
Non scavo oltre perché, dopo decenni, sento ancora la vergogna. Non posso dirmi non responsabile, lo sono stato. Poi forse ho capito, non del tutto ma ho capito. È la leggerezza ciò che mi spinge a volte, il non valutare prima le conseguenze che arriveranno, o potrebbero arrivare. Se però non si tratta di leggerezza, ma di indifferenza o di seguire un’indicazione sbagliata, allora non c’è rimedio né al danno causato, irreparabile, né al rimorso, che si può soltanto tentare di scordare. Pensarmi migliore aiuta, ma è una maschera. La parte migliore non può nascondere quella peggiore, o annullarla. Farebbe comodo, ma non è possibile. E neppure restituire ad altri ciò che non ho rubato a loro è inutile. Aiuta certo ma non risolve il problema di fondo, una sorta di peccato originale.
In certe giornate i pensieri sono più scuri del solito, senza un vero motivo. Magari una parola sbagliata, un dolore nuovo, una foto rivista dopo diciassette anni. Non conosco i motivi delle cose, devo solo adattarmi, e sento l’obbligo di ricordare. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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