Da piccoli stavano sempre assieme, nell’orto-giardino. Quando potevano scappavano in un piccolo corso d’acqua che scorreva vicino attraverso un buco nella recinzione. Erano affezionatissimi a una bambina che sapeva come farsi ubbidire quando bisognava farli tornare.
Fecero una bella vita, come solo gli ochi possono permettersi, non certo gli umani, con tutti quegli obblighi assurdi e innaturali.
Dicono che gli uccelli si legano indissolubilmente a chi vedono appena usciti dall’uovo, e forse fu per quello che alla bambina davano ascolto, ma solo a lei. Agli altri, se capitava, davano sonore beccate quando si sentivano infastiditi. Non si può dire che vissero per sempre felici e contenti però, altrimenti ora avrebbero molto più di mezzo secolo, e non si è mai visto un oco con tale età. La bambina si allontanò da casa per alcuni giorni e, al suo ritorno, le raccontarono che i due ochi erano scappati e nessuno li aveva potuto fermare. La realtà sappiamo che fu leggermente diversa, e anche la bambina lo capì. Capì che la vita non è mai una favola. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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