Al vento

Ciao Viz. La colpa è tua. La colpa è mia. La colpa è nostra. La colpa sarà indubbiamente di qualcuno. Forse non si tratta di colpa ma di tutt’altro. Arriva un momento nel quale occorre prendere una decisione come quando si arriva ad un bivio. A destra o a sinistra, altrimenti si va a sbattere. Ci sono poi casi decisamente particolari come una certa rotatoria immediatamente a nord di Trento dove si può rimanere inutilmente a pensare quale sia la scelta giusta per poi ritrovarsi, in ogni caso, allo stesso punto, qualunque decisione presa prima. Il vero bivio è il secondo. Ma per tornare alle possibili colpe, o responsabilità, le decisioni prese portarono conseguenze, che sarebbero in ogni caso arrivate anche senza il nostro intervento. Una bandiera asseconda il vento, si muove e non si oppone. Non decide nulla e svolge perfettamente la sua funzione.

Probabilmente dovrei smettere di darci colpe, tanto gli errori fatti restano, e se non li avessimo fatti ora cambierebbe poco, ne sono sempre più convinto. Devo iniziare a muovermi al vento, lasciarmi spostare dalle correnti ascensionali e guardare verso l’alto. Stasera c’erano strane nubi rossastre. Qualcuno le fotografava e così ho dimostrato di guardare anche verso l’altro. Senza dir nulla, rispettando le sue scelte, anche perché era troppo lontano per dire la mia. Lui non aveva colpa del cielo, e neppure delle stelle che ormai iniziano ad essere visibili, sempre che il vento spazzi via le nuvole che potrebbero nasconderle. Da qualche parte immagino tu stia pensando che non ci sono più di testa. E se anche fosse, credimi, non cambierebbe molto rispetto a tanto tempo fa. Non ci sono mai stato veramente con la testa. Basta una folata di vento per farmi cambiare umore, e anche qualche idea.

                                                                          Silvano C.©  

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