domenica 28 marzo 2021

Un rametto di ulivo

Nessuna tradizione deve ritornare in modo indolore. La ripetizione dei gesti porta le giuste conseguenze, che si pagano con ricordo e nostalgia. Ciò che viene compiuto non rimane impunito perché solo in parte è Sole che risplende, la notte è nascosta, e anche la semplice ombra arriva a riposizionare la prospettiva.

Lo scorso anno l’ulivo è stato irraggiungibile, vietato. Quest’anno, solo in parte, è stato possibile recuperarlo. Nulla di ciò che era ma neppure la sua negazione. E così non mi sono esentato, ho compiuto il mio dovere, perché così si faceva e già facevi tu.

Diversi anni fa fu una bomba a farci uscire di casa la domenica delle Palme, situazione strana, anomala ma non unica. Altre domeniche furono semplici domeniche, dimenticate, a parte quella e a parte i gesti ripetuti.

Attorno la primavera avanza spedita, sembra che il pessimismo possa essere controllabile e che rimanga solo un sordo rancore che attende di essere soddisfatto, o scordato. Magari concedo troppa importanza ad alcuni fatti ma vivo anche di cronaca, non solo di importanti obiettivi da raggiungere o di cose fondamentali. Quindi pago quanto devo pagare per mantenere la memoria e quando tra un po' uscirò avrò l’orologio che segnerà un’ora diversa da quella di ieri, e sarà una novità. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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