giovedì 4 marzo 2021

L’inondazione

La scena e desolante ma non allarmante. Si vede che l’acqua ha sommerso tutto e poi si è ritirata senza fare vittime. Le cose sono state danneggiate, quelle sì, ma solo le cose. Alle persone resta la riflessione sulle conseguenze dell’alluvione e su alcune scelte che hanno fatto, ha rimescolato in una nuova gerarchia i diversi valori soggettivi, rendendoli un po' più oggettivi. Ad esempio ho capito di avere il cellulare inservibile perché danneggiato dall’acqua. Un vecchio cellulare, elementare e persino ridicolo, ormai destinato solo ai difensori di retroguardia delle prime ere digitali, non più attualità ma ancora non storia. Un oggetto di modernariato pur se funzionante, sino all’alluvione almeno. Ho capito che non potevo più chiamare nessuno per dire che stavo bene. L’oggetto che solitamente mi permette di essere in contatto vocale con gli altri era stato messo fuori gioco, ed ho pensato che forse sarebbe stato sufficiente asciugarlo. Intanto vedevo uccelli acquatici in difficoltà, cosa strana, in effetti. Su un argine dove stavo camminando tra il fango, ho trovato un gatto sperduto, piccolo e grigio. L’ho raccolto e ho avuto l’impressione che mi fosse grato di essere stato allontanato da fanghiglia ed acqua. Mi è stato tranquillo a lungo, in braccio. Non sembrava aver fame o altre esigenze se non quella di asciugarsi. Intanto guardavo il panorama, col cielo tipico da temporale estivo, scuro e con nuvole in movimento, e attorno gente che tentava di capire e ricominciare. Ho incrociato da vicino qualcuno, ma nessuno sembrava veramente interessato a me, né io a loro. Solo curiosità reciproca, zero interazioni. Adesso, riflettendo, credo di aver anche riconosciuto un antico amico, ma chissà se lui si ricordava di me, ed in ogni caso nessuna parola. Il cellulare perdeva ancora acqua, ma stranamente mandava qualche segnale luminoso, una specie di lucetta. Ho immaginato che forse stavo veramente recuperandolo. Mi sono chiesto se sarebbe stato possibile estrarre la SIM e poi, inserendola in un altro telefono, ritrovare contatti e numeri di telefono. Ma se l’inondazione aveva messo fuori gioco i ripetitori non sarebbe servito a nulla. Insomma, la cosa più preoccupante dell’inondazione è stata, per quanto mi riguarda, la perdita di un vecchio cellulare che nessuno vorrebbe più usare, manco se regalato. Non ero preoccupato per la mia casa, non per le persone, non per la fame o la sete, solo del cellulare come mezzo per mantenere i contatti, a modo mio. L’inondazione me la sono sognata, per essere onesto, a dimostrazione che chi sogna, esattamente come chi legge, vive altre vite.

Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana