martedì 23 marzo 2021

L’amico mortale

Lei così mi conferma tutto, ammette ogni cosa.

Sì.

È vero che gran parte della sua fortuna la deve ai molti omicidi dei quali si è scoperto solo recentemente che sono riconducibili a lei, come mandante o come esecutore materiale?

Sì.

Leggo qui che lei ha perduto in giovanissima età tutta la famiglia, e che sua moglie, conosciuta ai tempi del liceo, è morta in seguito a un incidente stradale provocato da un pirata della strada. Conferma?

Sì.

Da quanto lei stesso ha comunicato durante un interrogatorio e senza che ve ne fosse bisogno perché nessuno l’aveva collegato al fatto, quel pirata fu la sua prima vittima. Lei ne scoprì l’identità dopo ricerche durate mesi, lo uccise e poi ne fece sparire il corpo in quel punto della costa dove si raggiungono i settecento metri di profondità. È vero?

Sì.

Durante quel primo omicidio rubò alcuni oggetti di grande valore che erano conservati nella casa della sua vittima. Ottenne una somma enorme per quegli oggetti da un ricettatore uruguaiano, del quale però non intende fare il nome, e dopo quell’esperienza iniziò la sua carriera criminale.

Sì.

Continuò a vivere nello stesso quartiere e nello stesso appartamento. Non lasciò mai il suo lavoro di rappresentante, accettando anche aree non molto ambite e poco remunerative, e iniziò a cercare vittime per sfogare il suo nuovo istinto omicida. Vittime ricche, spesso potenti e con meno scrupoli di lei. Conferma?

Sì.

Posso permettermi una domanda? Se vuole può anche non rispondere, è ininfluente ai fini dell’indagine.

Sì.

Quando il suo amico, col quale ha rapporti non molto stretti, ha scoperto tutto e le ha detto che l’avrebbe denunciata avrebbe potuto farlo sparire come decine di altre persone prima di lui. Avrebbe potuto eliminare quel testimone e continuare la sua vita come prima. In fondo lei non ha veri amici, e neppure lui è certamente un suo amico intimo. È vero che la conosce sin dall’infanzia, forse più di ogni altro, ma la sua denuncia la porterà quasi certamente alla pena di morte. Perché non l’ha ucciso?

È l’unico che sa chi sono.

                                                                          Silvano C.©   


    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

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