Io mi ricordo quando si poteva salire con la funivia da Malcesine senza che ti facessero girare le palle. Da troppi anni non è più possibile, la nuova e bellissima cabina rotante gira su sé stessa con tutto il suo contenuto di umana sofferenza e nostalgia per quanto si è perduto.
A volte, in modo del tutto gratuito ed irrazionale, odio cordialmente chi sopravvive malgrado tu abbia dovuto lasciare queste contingenze nelle quali rimango. E neppure io posso essere escluso, anche se giustifico in parte la mia sopravvivenza con doveri che conservo e con l’obbligo del ricordo. Sono selettivo. Alcuni meritano di vivere, altri no. Altri vivono ma non ti ricordano presente, rimuovono per loro motivi o non ne parlano con me quindi non posso che odiarli.
Il monte Baldo in questi giorni è ancora coperto di neve, la funivia non funziona per le note restrizioni, il lago dall’alto non è facile da vedere, ma noi lo vedemmo. Ci sono poi tornato, una sola volta, senza di te, e dall’alto ho tentato di vedere, sai dove. Ricordo, sopravvivo, non so quanto sia giusto. Il fatto è che non si tratta di giustizia, solo di tempo che trascorre, e il tempo ha una sua natura ancora non pienamente spiegata. Questo mi lascia spazi. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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