domenica 28 febbraio 2021

Il revisore dei conti

Quando trovo nella bussola l’avviso azzurro di una giacenza all’ufficio postale non ne intuisco il motivo. Penso subito di aver dimenticato di pagare una rata di qualche tassa, è già successo. Quando poi, alla sede centrale delle poste, ottengo la lettera dall’impiegata e ne leggo il contenuto, rimango perplesso. Si tratta della convocazione presso il revisore dei conti di non capisco bene quale ente per notizie importanti che mi riguardano, o meglio, riguardano te. La convocazione è esattamente per quel giorno, e mancano meno di venti minuti all’appuntamento. La cosa mi appare abbastanza inverosimile, perché avevo deciso di andare all’ufficio quel mattino e non il pomeriggio, ma per puro caso. L’indirizzo mi suona familiare. Si tratta di un luogo che conosco bene, e pure tu, ma non mi risulta che in quel palazzo ci sia mai stato un ufficio con quel nome.

Per farla breve ci vado, ed impiego esattamente il tempo necessario per suonare il campanello tre minuti prima dell’ora fissata. Entro, salgo due piani di scale, entro senza bussare come indicato sulla porta. Mi sembra di ricordare vagamente le stanze, ma ho la testa persa altrove, e mi dirigo dove sento una voce che mi chiama per nome, col mio nome di battesimo, non col cognome.

Si accomodi, sono il revisore dei conti. Io non dico nulla, non saprei cosa chiedere. Abbiamo commesso un errore con la sua signora, ne siamo spiacenti, succede molto di rado, ma può capitare. Io non capisco ancora nulla. Abbiamo fatto confusione con gli anni bisestili e con altre ore ingiustamente sottratte per disguidi che hanno coinvolto un caso di omonimia. Non so come scusarmi, a nome del mio ente, ma come responsabile le garantisco che abbiamo restituito alla sua signora tutto il tempo che le spettava. Resto muto, anche se vorrei chiedere di cosa parla. Ora le cose sono state rimesse in ordine. La sua signora ha avuto, ed ha vissuto, i suoi 12 giorni in più che le spettavano. Ma cosa significa? Riesco finalmente a chiedere. Apparentemente nulla, ora, ma la sua signora in effetti è deceduta esattamente 12 giorni ed alcuni minuti dopo. Capisco che ora per lei non fa differenza. Ma in quei giorni le cose sono andate diversamente. Mi spiace per tutto questo, mi creda, ma l’ordine del tempo è stato ripristinato. Non so che cosa succede nei minuti che seguono l’incontro, e quando mi ritrovo in strada, una delle solite strade che mi sono familiari, riconosco un palazzo dove abbiamo vissuto. Altro non so dire.

Ciao, Viz. Non capisco il perché del trascorrere del tempo

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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