Interruzioni continue

 È quasi impossibile concentrarsi il tempo necessario per concludere come si deve qualsiasi compito. Sembra di vivere nella continua ripetizione della Gatta Frettolosa. Questo vale per un’opera d’arte, per un progetto, per un libro, per un orto, per la vita. Ogni cosa avrebbe potuto essere fatta meglio, anche un capolavoro assoluto. Recentemente sembra pure che il tempo di concentrazione stia riducendosi, e diventa sempre più difficile ottenere di essere ascoltati se ci si dilunga troppo. Nessuno legge più i giornali, che infatti poco alla volta chiudono le edizioni in edicola. Nessuno ha tempo di scrivere lettere e di leggerle, e le poste ormai vendono prodotti assicurativi e bancari

Quello che nella vita mi infastidisce però è che a volte le interruzioni incidono sul futuro, in modo pesante. Se nasco in un posto, casualmente, e neppure so ricostruire perché proprio quello e non un altro, vado all’origine del mio problema personale. Perché i miei abitavano là invece di stare dove vivevano le rispettive famiglie? Dopo alcuni anni e alcune esperienze importanti per la mia maturazione, i miei si trasferirono. Fu la prima interruzione pesante che mi toccò. Tutto quanto conquistato sino ad allora fu ridimensionato, annullato, dovetti ricominciare daccapo, e non mi riuscì per nulla facile. Quando finalmente, dopo altri anni, sembrava che stessi per recuperare il tempo perduto, ecco una nuova interruzione. I miei si trasferirono ancora. Caos e disperazione, camuffata, ma sempre disperazione. E potrei continuare con la sequenza, ma la sostanza mi sembra chiara.

Lamentarsi non serve se non ad ottenere compassione, inutile insomma. Forse è meglio fare buon viso al gioco, bello o brutto che sia, e puntare su quanto si è avuto e comunque rimane. Tutte le alternative possibili prima delle interruzioni sono andate perdute, e la vita ha prodotto in ogni caso i suoi effetti. 

Abbiamo mangiato una fetta di Sachertorte a Vienna. Questo dovrebbe essere sufficiente, no?

Ciao, Viz, in effetti alcune cose sono successe, e non solo col cioccolato…

                                                                          Silvano C.©  

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