Difficile ritornare in Gallia e rivedere Cesare con una sua legione, essere testimoni dello sbarco in Normandia o assistere in diretta ad un sacrificio maya. Oltretutto sarebbe pure rischioso.
Quindi parte di tutto questo è assurdo, inutile, consolatorio. La linea che lo separa dalla ragione è molto sottile. Lo giudico irrinunciabile, ma è soggettivo. Qualcuno in parte mi capisce, ma non posso insistere oltre un certo limite. Devo accettare alcuni muri, più o meno evidenti, che si alzano spesso in modo consapevole ma anche involontariamente. È una forma di autodifesa, che capisco perché è umana. Di contro io mi annoio ai discorsi di buon senso e di richiamo alla realtà. Inoltre pure a me non riesce sempre facile o sopportabile toccare alcuni temi sensibili e tendo a rifiutare una certa ottica che mi destabilizza o mi fa precipitare.
Come se camminassi su un crinale e vedessi un panorama che mi affascina. Potrei cadere in basso, se mi distraessi troppo.
Navigo a vista, in altre parole, e come meta ho idee abbastanza confuse.
Ciao, Viz, nulla di nuovo sotto il Sole…
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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