La biologia spiega che un parassita, per vivere, ha bisogno di un ospite, che il parassita è semplificato rispetto all’ospite dal quale dipende, e aggiunge che si lega ad un unico ospite (su quest’ultima affermazione nutro alcune perplessità, ma esulerei dal tema se le approfondissi).
Anche le idee possono essere parassite di altre idee. Non so chi possa aver detto già una cosa simile, ammetto l’ignoranza, ma ne sono convinto. Fa parte della nostra natura pensare, e i pensieri continuano a cercare sempre vie già percorse o, raramente, nuove.
L’idea parassita inizia a convivere con l’idea ospite quando il primo uomo crea quest’associazione. E se l’idea parassita è forte, inizia a diffondersi, ad acquisire una sua dignità e giustificazione, a sembrare talvolta prevalente rispetto all’idea ospite. Una deviazione del pensiero di questo genere può anche essere pericolosa, ma non è detto che lo sia. Un’ideologia politica, sociale o economica può generare parassiti che la compensano, o la combattono, opponendosi ad essa. Se l’idea iniziale era negativa, la sua idea parassita potrebbe riuscire talmente forte da eliminarne molti dei suoi effetti nefasti.
E poi la biologia spiega che in alcuni casi il parassitismo diventa profondo e si tramuta in simbiosi, che due specie viventi smettono di combattersi e trovano più conveniente aiutarsi a vicenda, superando assieme difficoltà che ognuno delle due, da sola, non sarebbe in grado di affrontare. Ma questa è un’altra storia, e noi umani abbiamo ancora qualcosa da imparare sulla faccenda.
Ciao, Viz, un po' di ottimismo, senza esagerare…
Silvano C.©
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