Stavo tentando di trovare appigli che mi permettessero di risalire da quella buca nella quale una melma fangosa mi stava inghiottendo sempre di più. Era il campo dove una società per la ricerca di idrocarburi aveva realizzato trivellazioni lasciando una specie di deserto tra le zone coltivate a frutteto e quelle con distese di frumento. Ed era la stagione della trebbiatura, quello lo ricordo bene, perché i miei erano impegnati in quei lavori. Io potevo muovermi nelle vicinanze, perché non sembravano esserci pericoli. A parte quello, e vari altri.
Sono morto tentando di uscire dalle sabbie mobili in Diamantina, a Ferrara. Sono morto negli anni cinquanta, e ricordo alcuni particolari di quello avvenuto prima, ma non troppo. In quegli ultimi istanti, forse a compensazione di quanto mi sarebbe spettato, ho avuto l’impressione di salvarmi e di continuare la vita, relegando la mia morte a ricordo quasi rimosso del passato.
E il resto è stato lungo, molto lungo. Ho potuto vedere cose che allora non immaginavo possibili. Ho avuto l’impressione, in alcuni istanti particolari, di morire nuovamente e, esattamente come la prima volta, salvarmi e continuare a vivere. Non ci capisco molto, né ho prove, solo sospetti o fantasie. Poi ho visto altri morire (veramente, o anche loro come me?), e la cosa è continuata ancora. Fare una sintesi è quasi impossibile, perché in pochi secondi veramente può succedere di tutto, e se il tempo si dilata praticamente svaniscono i limiti. Quello che ora mi sembra di vedere esiste veramente e mi devo preoccupare (o gioire) oppure è meglio se lascio perdere e mi metto a leggere un libro, precipitando in altre vite descritte da altri?
Ciao, Viz. Quando sarà possibile certe cose me le devi spiegare…
Silvano C.©
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