Leggo su Facebook, ed ho visto pure l’invito drammatico sulle vetrine della
libreria pochi minuti fa, questa notizia, che purtroppo girava da tempo a
Rovereto. “Blulibri, storica libreria indipendente di Rovereto, cesserà la sua
attività a fine marzo. Mobilitiamoci per salvarla!”
Nel momento in cui scrivo i mi piace totali sono esattamente 1237.
Si invita, su questa pagina, a firmare la petizione on-line a favore della libreria: Salviamo la libreria Blu. In questo
momento le firme sono 107.
L’account originale su Facebook della libreria, se sei interessata/o, è https://www.facebook.com/blulibri.rovereto?fref=ts
Dopo queste premesse ho poco da aggiungere.
Il “mi piace” non mi piace, lo trovo inutile. E trovo
inutile pure la petizione, anche se stimo e conosco, pur se non personalmente,
il suo promotore, molto noto del resto a Rovereto e in Vallagarina.
Se si vuole che un punto commerciale rimanga vivo, e una
libreria è un punto di vendita commerciale, oltre che culturale, occorre
mantenerlo vivo facendo acquisti, in questo caso comprando libri. Se non si
entra nella libreria Blu a comprare libri, o se lo fanno in pochi, per mille
motivi diversi, non ultimo quello che in Italia si legge sempre meno, tutto è
inutile.
Conosco persone con buone disponibilità economiche e di
cultura elevata che i libri se li fanno prestare in biblioteca, invece di
comprarli. È la stessa storia di quando
a Ferrara si scrivevano post-it sull’ingresso di un cinema in centro che
rischiava di chiudere, l’Apollo. Ora il cinema ha una nuova gestione, non ha
chiuso, ma si è in qualche modo “commercializzato”, cioè non è più quello che
era un tempo. È cambiata la tipologia di programmazione ed ora i posti sono
numerati. Non è più il cinema di prima.
Inoltre, e questo già lo scrissi, inutile volere un cinema
aperto in centro e poi cercare in ogni modo sconti o ingressi a prezzo ridotto.
La cultura costa. Costa il cinema di qualità, costano i
libri, costa il teatro, costano i musei ed i monumenti. Ma sono anche una risorsa economica,
quindi offrono posti di lavoro e mettono in moto il grande ed il piccolo
turismo, mantenendo vivi anche i nostri centri storici. La cultura, insomma, è uno dei volani dell'economia che noi italiani dovremmo privilegiare.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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