domenica 26 gennaio 2014

Crisi e diritti


Sento un argomento che riaffiora come un cadavere dopo un incidente in acqua, o un delitto. E che, come quel cadavere, è da rimuovere, col dovuto rispetto, e con, in questo caso, qualche motivazione.
Da chi non vuole una certa cosa, solitamente un diritto che riguarda altri, sento dire o leggo che oggi, con i guai che abbiamo, questa non è una priorità. Ma è falso, è esattamente l’opposto.
Chi dice che le unioni o i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono un’emergenza, con i milioni in cerca di lavoro, vuole solo rimuovere un tema che non desidera affrontare, poiché un provvedimento di civiltà in questo caso sarebbe a costo zero, e quindi si potrebbe approvare senza lungaggini o variazioni di bilancio.
Chi non vuole dare parità di diritti in ogni campo alla donna vuole mantenere lo status quo dimenticando che, in una famiglia, se un componente guadagna un po’ di più, magari raggiungendo la retribuzione dell’altro, entrambi ci guadagnano, o sicuramente non ci rimettono. Ma questo tema, oggi, con problemi apparentemente più grossi, non si vuole affrontare.
Si vuole tagliare, e si taglia, sulla cultura o sulla scuola, perché dobbiamo tutti risparmiare, e viviamo momenti difficili. Ovvio ed evidente che in questo caso si vuole mantenere nell’ignoranza chi appartiene al popolo, alle classi meno fortunate, trasmettendo piuttosto spettacoli televisivi avvilenti e qualunquisti, indottrinando al basso una classe di potenziali elettori succubi di ricchi che comunque all’estero hanno salvato i loro capitali, se qualcosa andasse male in Italia.
Abbiamo problemi più urgenti di provvedimenti che liberalizzino e controllino le droghe leggere? No, perché queste droghe (che sarebbero da evitare esattamente come l’uso in eccesso dell'alcol, del fumo, del gioco d’azzardo) sono fonte di guadagno in nero per la malavita, motivo di violenza e mancato reddito per il nostro fisco.
Legiferare in merito alla prostituzione per liberalizzarla in modo da rendere più sicuro questo lavoro per le donne o chi lo pratica, rivedendo la legge Merlin, e riducendo così la tratta delle donne trattate da schiave non sembra una priorità, ma, tra le altre cose, permetterebbe a queste lavoratrici, che si definiscono sex workers, di pagare le tasse. Quindi è certo una cosa da fare, se permette di ridurre il nostro debito.
Devo continuare? Non ne ho voglia. Il concetto mi sembra chiaro se vuoi capirlo e mi hai letto sin qua. 
La libertà personale, i diritti umani e il rispetto della persona sono valori che fanno girare l’economia. E questa è una priorità, mi pare.

                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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