mercoledì 30 agosto 2017

dammi sentieri per camminare




Dammi sentieri per camminare, camminare molto, sul piano ed in salita, o in discesa. Sentieri lunghi, che mi facciano stancare fisicamente ma che mi riposino la mente.
Sentieri che mi portino a te, o sui quali io possa muovermi precedendoti di poco, o seguendoti, o stare al tuo fianco scambiando qualche parola. Come se tu fossi ancora qui.
Fammi conoscere nuovi compagni di viaggio, ma senza fretta, che io non ne ho. Col tempo sono diventato più difficile e selettivo. Non mi sento solo, anche se per alcuni posso sembrarlo, e preferisco comunque evitare alcune situazioni piuttosto che subirle.
Voglio la pace e la calma dei pensieri, cerco l’ombra di alberi orgogliosi, e frutti di bosco.
Non rifiuto la pazzia umana, ci vivo. È dentro e fuori da me ma sento il bisogno di staccarmene sempre più spesso. Vorrei una nuova ricchezza, costruita su sogni che condividemmo, e che restano come meta.
Dammi sentieri dove perdermi e ritrovarmi, identico e diverso.
Aiutami a riconoscere le persone, fammi capire cosa pensano, metti un freno alle mie parole quando sono troppe ma falle uscire quando servono, senza mai esagerare. Tu le accetti, ma io non posso imporle a nessuno.
Fai in modo che capisca quando sbaglio. Non ti chiedo di fermarmi prima, impresa impossibile anche per te, ma dammi il coraggio, sempre, di ammettere gli errori, e di saper chiedere scusa. Questo già non mi costa molto, ma devo capire prima e meglio.
Fammi camminare e riflettere, lontano dai rumori e dalle frasi inutili, dalla stupidaggine e dai luoghi comuni.
E permettimi (aiutami in questo) di scoprire nuovi luoghi, nuove città, nuove spiagge. E fammi abbattere barriere che ho innalzato inutilmente, erette dalla mia paura e dal mio orgoglio. Paura non ammessa dall’orgoglio.
Dammi modo di poterti ringraziare, trovalo, permettimi di farlo, che le parole non dicono nulla e servono a meno. L’intenzione non basta. Non ha prove.
Voglio ritrovarti vicino ai ciclamini ed ai lamponi, guardando la valle che si estende, in basso, e rivedere quei ruderi, o andare da quegli amici che ti hanno cercata.
Voglio camminare, con le scarpe giuste, attento a non cadere e portando con me solo quello che serve. E ricominciare a scattare foto, anche se tu ora ti nascondi e non posso più riprenderti.
Tu sei partita dopo di me, mi hai raggiunto ed abbiamo camminato assieme, poi mi hai superato. Ora devi solo aspettarmi, ma so che per te il tempo non conta. Neppure per me. Mi fa sorridere amaro pensare che mi prendevi in giro, un po’ sgridandomi, quando ti stavo sempre davanti. Ora ti posso solo seguire, alla fine hai vinto tu.



                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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